Plaia, l’ordinanza “libera Arci” non convince i bagnanti: cabine chiuse e odori nauseabondi

Di Maria Elena Quaiotti / 24 Agosto 2024

È durato meno di 24 ore il divieto di balneazione alla foce del canale Arci, revocato ieri nel primo pomeriggio dal sindaco Enrico Trantino. Resta, invece, ancora in vigore il divieto alla foce del torrente Forcile. Il provvedimento era stato preso giovedì, a tre giorni dalla piena dei due corsi d’acqua che avevano trascinato sulla spiaggia e in mare quanto contenuto e presente sul loro percorso.
Nella nuova ordinanza sindacale si legge che “le analisi effettuate dall’Asp il 22 agosto sui campioni di acqua di mare attestano il ripristino delle condizioni di balneabilità per il canale Arci. Per quanto riguarda le analisi effettuate sui campioni prelevati presso lo sbocco del torrente Forcile in data 22 agosto, l’Asp comunica che i valori di parametro per gli enterococchi rimangono ancora presenti in quantità, oltre i limiti consentiti”.

La prudenza dei bagnanti

Ieri la prudenza dei bagnanti ha prevalso e, cartelli segnaletici a parte apposti di mattina, ci si è tenuti a debita distanza da entrambi le foci. Nel caso del Forcile si è evitato del tutto di fare il bagno, sia nella spiaggia in cui sbocca – quella dell’ex Nettuno dove era presente solo un ombrellone con una famiglia – ma anche nei lidi vicini. Zero o nulla la voglia di commentare e i tanti bagnanti che amano passeggiare sulla battigia hanno dovuto escogitare il modo migliore per superare in sicurezza lo sbocco a mare. I più giovani e atletici lo hanno letteralmente saltato, gli altri hanno cercato il punto più a largo possibile. «Quando puliranno la spiaggia?», è stata la lecita domanda del signore sotto l’ombrellone. «Vede, c’è pure spazzatura tra gli arbusti: anche se non ci fosse il divieto ai miei figli non farei fare certo il bagno. È un peccato. Certo il torrente c’è sempre stato, non è sempre limpido, ma abbiamo pensato che chi di dovere lo sapesse, e controllasse».

Cabine chiuse vicino al canale Arci

Ma almeno per l’Arci si può dunque tirare un respiro di sollievo? La risposta è “ancora no”. La tura per frenare in estate il corso del canale era stata divelta dopo la piena di lunedì pomeriggio e ripristinata mercoledì mattina. Solo giovedì il canale aveva smesso di arrivare a mare e così il campione prelevato il 22 ha escluso la contaminazione del mare stesso, le cui analisi hanno dato difatti esito favorevole. I cabinanti dei lidi vicini, però, non sono soddisfatti. Perché? Resta ancora l’acqua del canale che deve esaurirsi e che, da quando è arrivata alla spiaggia, emana un intenso cattivo odore. Ieri mattina le cabine più vicine all’alveo riaperto dell’Arci sono rimaste tutte chiuse. I primi lettini e ombrelloni sono stati messi ben oltre la distanza del divieto, ben più distante è andato chi ha deciso di fare il bagno.
«Io non vado in spiaggia da martedì, proprio per la puzza – spiega Salvo Marino, cabinante da trent’anni – mi spiace per i miei bambini, ma ho preferito così. Non è la prima volta, quest’anno; infatti chi avrebbe dovuto interrompere l’Arci ha aspettato e noi siamo potuti venire qui soltanto a giugno inoltrato. Da allora era andato tutto bene, fino a lunedì. Era successo anche due anni fa, ricordo di aver messo per sbaglio un piede nel “fiume” e aver sentito un forte bruciore: sono corso a sciacquarmi. Perché non ci dicono cosa contiene davvero? Io in questo lido sono cresciuto, ma per il prossimo anno la cabina è in forse».

L’odore nauseabondo

«I cabinanti sono sul piede di guerra – rileva Giovanni Curia, storico cabinante e consigliere comunale del Gruppo Trantino sindaco – si fanno sacrifici tutto l’anno per permettersi di portare al mare la propria famiglia, ma poi, come quest’anno, l’avvio della stagione è stata posticipata e la fine, probabilmente, si anticiperà. Da lunedì non è più possibile frequentare il nostro amato lido: io chiedo notizie ogni giorno ma l’odore che si avverte resta nauseante e ancora non ci dicono cosa sia davvero successo. È tempo di trovare soluzioni definitive per non compromettere la nostra salute e quella del mare, ma anche offrire un dignitoso biglietto da visita a chi frequenta il nostro litorale».
«L’obiettivo – ha garantito l’assessore al Mare Andrea Guzzardi – è eliminare i problemi già dalla prossima estate: ci impegneremo affinché le autorità competenti risolvano definitivamente la situazione». Si riuscirà davvero?

Pubblicato da:
Carmela Marino
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