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Plaia di Catania tra crisi e futuro, Bianco convoca gli operatori balneari dopo l’estate

Di Cesare La Marca |

Un dato ancora più amaro, se si considera l’exploit del turismo balneare da un capo all’altro della penisola, Sicilia compresa. E se si considera che la stessa Catania registra da qualche settimana un buon afflusso di presenze turistiche, con un picco proprio in questi giorni, tra i monumenti e i bar di un’animatissima via Etnea. Ma il “sistema” Plaia continua a restare fuori da qualsiasi tendenza di pur timida ripresa, tra le carenze di sempre e il calendario che indica come tra un paio di settimane il viale Kennedy comincerà a imboccare la strada del letargo autunnale e invernale. A meno che, non si riescano a vedere i primi segni di una destagionalizzazione troppo a lungo attesa, e i primi impulsi che dovrebbero venire da una semplificazione delle competenze, rispetto al precedente groviglio burocratico tra Comune ed ex Provincia.

«Il trasferimento delle competenze sul viale Kennedy dalla ex Provincia alla Città metropolitana ci consentirà una maggiore sinergia – spiega il sindaco metropolitano Enzo Bianco – e anche così vogliamo affrontare una crisi oggettiva in controtendenza rispetto alla ripresa del turismo in città. Subito dopo l’estate, sia come Comune che come Città Metropolitana convocheremo gli operatori del settore balneare, per concertare il futuro assetto che intendiamo dare al viale Kennedy».

Quale sarebbe in sintesi la futura dimensione del litorale? «Fino a oggi il viale Kennedy è utilizzato anche per l’attraversamento della città, in alternativa all’asse dei servizi. E’ un uso ambiguo, anche se negli obiettivi del Patto territoriale avrebbe dovuto avere una valenza turistica, io voglio restituirla alla completa fruizione dei lidi balneari e dei frequentatori della Plaia, con piste ciclabili, collegamento con bus elettrici e anche la possibilità di aprire negozi e ristoranti, allungando la fruizione a quasi tutto l’anno e a regime bloccando l’innesto sulla Catania Siracusa».

Servirà, dunque, il coraggio e la possibilità di investire, anche se gli operatori balneari, titolari di concessione fino al 2020, da parte loro chiedono garanzie sul dopo, quando le concessioni saranno assegnate con una gara internazionale. «Finché ci sarò io sarò dalla loro parte sia come Comune che come Citta metropolitana – dice Bianco – ma c’è anche da considerare che il rischio d’impresa, nella giusta misura, va messo in conto».

C’è stato uno snellimento della burocrazia sulle attività stagionali, da parte della Regione, quali altri interventi potrete mettere in campo per “risvegliare” un po’ la Plaia?. «Abbiamo firmato una convenzione con le associazioni ambientaliste per promuovere percorsi naturalistici nell’Oasi del Simeto, con visite guidate che potranno cominciare già in autunno, e un programma completo che sarà avviato in primavera. Sempre in primavera sarà pronto il Parco avventura all’interno del Boschetto della Plaia, un’altra grande risorsa ambientale che puntiamo a valorizzare».

Il viale Kennedy soffre dal lontano Duemila anche di una carenza storica, l’impianto di illuminazione che venne realizzato solo nel primo tratto del litorale, lasciandone al buio la gran parte. Un progetto della ex Provincia, per una spesa allora stimata in 500mila euro, è rimasto nel cassetto, cosa potrà fare la Città Metropolitana? «E’ chiaro – dice il sindaco metropolitano – che queste risorse vanno trovate e il progetto realizzato».

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