
il caso
Piano del porto di Catania, il dibattito s’infiamma e quattro capigruppo denunciano «pressioni e intimidazioni»
Daniele Bottino (Fratelli d’Italia), Piermaria Capuana (Forza Italia), Maurizio Zarbo (Prima l’Italia) e Alessia Trovato (Trantino Sindaco) hanno sottoscritto l'appello
Un appello congiunto dei gruppi consiliari di Forza Italia, Fratelli D’Italia, Prima l’Italia e Trantino Sindaco per la tutela del libero esercizio di voto, è stato diffuso in serata in replica a presunte intimidazioni e pressioni esterne prima del parere sul piano regolatore del porto di domani in Consiglio comunale. Il documento è stato sottoscritto da Daniele Bottino (Fratelli d’Italia), Piermaria Capuana (Forza Italia), Maurizio Zarbo (Prima l’Italia) e Alessia Trovato (Trantino Sindaco).
«Denunciamo con fermezza il clima di intimidazione – si legge – alimentato da alcuni comitati, associazioni e organizzazioni politiche. Negli ultimi giorni, dichiarazioni pubbliche e articoli di stampa hanno generato pressioni che esulano dal normale dibattito democratico. Minacce di esposti, diffide e azioni legali rivolte ai consiglieri comunali rappresentano un tentativo inaccettabile di condizionare l’esercizio libero e autonomo delle nostre funzioni, delegittimando chi è stato scelto dai cittadini per decidere nell’interesse della collettività. Nel rispetto delle prerogative istituzionali del Consiglio Comunale, ribadiamo che ogni consigliere deve poter esprimere il proprio voto in completa serenità, senza subire avvertimenti o indebite pressioni. È profondamente antidemocratico e lesivo della libertà istituzionale tentare di influenzare un organo elettivo attraverso moniti perentori e annunci di azioni giudiziarie indirizzati a singoli consiglieri in relazione alle loro scelte».
«Il confronto politico – si legge ancora – e la dialettica costruttiva sono fondamentali per il funzionamento della democrazia, ma devono svolgersi nel rispetto delle regole e delle istituzioni. Strumentalizzare il dibattito pubblico per delegittimare il Consiglio Comunale significa minare il cuore stesso della rappresentanza democratica. Per questo motivo, denunciamo pubblicamente ogni tentativo di pressione esterna volto a compromettere il libero esercizio del voto e il ruolo del Consiglio Comunale come massimo organo rappresentativo della città. Il nostro impegno resta quello di operare con indipendenza e responsabilità nell’esclusivo interesse di Catania e dei suoi cittadini».
«In considerazione – hanno concluso i quattro consiglieri – della gravità e della natura lesiva delle affermazioni diffuse, ci riserviamo ogni diritto di tutelare integralmente le nostre prerogative istituzionali, valutando l’adozione di ogni opportuna azione legale. Invitiamo chiunque intenda contribuire al dibattito pubblico a farlo nel rispetto delle istituzioni e di chi le rappresenta, evitando intimidazioni e delegittimazioni che alterano il confronto democratico».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA