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Per la diga foranea sono sette le offerte: «Lavori al via ad inizio del 2023»

Il presidente dell’Adsp: «Ottimo segnale da grandi gruppi». Il progetto “nato” nella vasca del Dicar  

Di Cesare La Marca |

Sono sette le proposte pervenute all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale per la progettazione ed esecuzione dei lavori di consolidamento della mantellata della diga foranea del porto, il cosiddetto molo di levante da cui dipende la vera possibilità di “apertura” e fruizione in sicurezza dell’area portuale alla zona storica della città. Un’opera dall’enorme valore aggiunto economico, urbanistico e sociale, dell’importo totale di 75 milioni, che giunge ora in una fase cruciale del suo iter, la valutazione tecnica ed economica delle offerte da parte della commissione di gara, e l’assegnazione dei punteggi che determineranno l’aggiudicazione dell’appalto atteso dopo anni dalla città e dalle forze sociali come una vera e propria svolta. 

I sette gruppi che hanno presentato la loro offerta sono Rti Consorzio Stabile Grandi Lavori Scrl Cosedil; Rti Fincantieri Infrastrutture Opere Marittime Coma Nuo; Rti Sidra – Icm – E Marine; costituenda Ati D’Agostino Angelo Antonio Costruzioni Generali; Infratech – Ecoin; Rti Doronzo Infrastrutture Srl e Consorzio Stabile Vitruvio; Consorzio Stabile Infra.Tech S.C.A.R.L. «Tutte e sette le offerte sono state ammesse, sono contento perché si tratta dei principali raggruppamenti che si occupano di porti – dice il presidente dell’AdSP Francesco Di Sarcina – i tempi sono stretti essendo un’opera del Pnrr, contiamo di arrivare all’aggiudicazione nella prima fase di novembre, e all’avvio lavori della durata prevista di 800 giorni nei primi mesi del 2023, dovremo finire entro il 2026 ma contiamo di fare prima. La novità, oltre ai lavori sul molo che sono complessi dal punto di vista organizzativo – aggiunge l’ing. Di Sarcina – sta nel fatto che dal progettista stiamo per ricevere il progetto definitivo della diga foranea post intervento per rendere fruibile l’intera passeggiata, progetto che a novembre presenteremo alla città e che ho chiesto possa essere realizzato dalla stessa impresa che si aggiudicherà l’appalto, in sincronia con i lavori o alla fine, per la riqualificazione totale di tutta la mantellata, con illuminazione, arredi e pensiline, per uno spazio sicuro e fruibile, mentre oggi non lo è e lo abbiamo riaperto solo di giorno».  Intanto sull’altro fronte del porto, il completamento della nuova darsena procede nei tempi previsti con gli interventi nei fondali, ma non solo. «Sul lato nuova darsena abbiamo avviato la progettazione per la sistemazione delle aree che oggi versano in stato di degrado – aggiunge il presidente Di Sarcina – subito dopo metteremo in gara i lavori per un importo di 2 milioni che contiamo di realizzare entro il 2023». 

Questo si lega alle nuove opportunità che si aprono per l’area retroportuale. «L’evoluzione normativa delle Zes presenta prospettive interessanti per il porto e ci aiuterà ad accelerare su alcuni progetti, abbiamo infatti avviato un’interlocuzione con il commissario ing. Di Graziano. Sono molto attento non solo alle opere,  ritengo essenziale la questione del traffico traghetti, che sono il vero cuore commerciale di questo porto, e che avranno ulteriore impulso dalla sistemazione della darsena, il porto deve dare servizi adeguati e costare poco, altrimenti non è competitivo, e in questa direzione va l’ordinanza con cui la settimana scorsa abbiamo revocato il pagamento di diritti portuali e fee». Il “bilanciamento” su cui si reggerà il porto del futuro sta anche nella valorizzazione della sua fruizione per turismo e diportismo, e dunque nella sicurezza, anche per questo la viabilità interna è tra le priorità, e proprio ieri sono stati avviati lavori al varco Dusmet per la realizzazione dei “dissuasori oleodinamici”. «Sulla viabilità interna stiamo mettendo ogni sforzo – conclude Di Sarcina – per adeguare gli standard di sicurezza e separare le aree di transito dei tir da quelle in cui passano i pedoni, è una questione su cui non transigo, abbiamo dovuto rallentare per la diga foranea ma entro un mese dovremmo essere a regime».       COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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