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Patti Smith cambia sede da Catania a Zafferana

Patti Smith cambia sede da Catania a Zafferana

Il concerto del cantante per motivi tecnici si terrà all’anfiteatro di Zafferana etnea

Di Redazione |

Per esigenze tecniche legate alla produzione dello spettacolo, il concerto di Patti Smith previsto alla Villa Bellini di Catania si terrà nell’anfiteatro comunale “Falcone Borsellino” di Zafferana Etnea. Restano invariati la data (martedì 16 giugno), l’orario (21.30) e il costo dei biglietti in prevendita. Chi ha già acquistato il biglietto potrà recarsi presso il botteghino dell’Anfiteatro – il giorno stesso del concerto – per l’assegnazione del posto corrispondente al settore acquistato. Il concerto di Patti Smith darà il via alla kermesse “Etna in Scena”, che anche quest’anno – grazie alla consolidata collaborazione tra il Comune di Zafferana e “Musica e Suoni” – proporrà grandi nomi della musica italiana e internazionale. Agli albori del punk, era il 1975, usciva Horses primo album di Patti Smith per l’etichetta discografica Arista Records, prodotto da John Cale. Quest’anno la cantautrice americana e la sua band celebrano i quarant’anni di questo disco che è ormai considerato una vera e propria pietra miliare della storia del rock, con un tour mondiale. Sul palco insieme a lei, Lenny Kaye alla chitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria, storici compagni dal 1975 e che hanno partecipato alle recording session di Horses, il figlio Jackson Smith, alla chitarra e Tony Shanahan al basso che collabora con Patti dal suo ritorno sulla scena, dalla metà degli anni Novanta. Sacerdotessa del rock, passionaria di Chicago, poetessa, sciamana selvaggia, molte sono le etichette con le quali nel corso degli anni hanno provato a definirla. Ma Patti Smith è Patti Smith. Una straordinaria autrice e interprete, una delle figure femminili più carismatiche e dirompenti della storia della musica dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, che continua a rinnovarsi anche attraverso la scrittura e a catturare anche le generazione più giovani con l’intensità visionaria della forza che emana. Horses, il meno elettrico dei suoi dischi degli anni ’70, convulso, originale, punk è un disco unico, il prodotto e l’opera di una band. Segna l’ingresso di un nuovo linguaggio musicale, ancora oggi di un’attualità sorprendente, che ha influenzato e ispirato molti musicisti, come, storia ormai nota, il giovane allora Michael Stipe, futuro leader dei Rem. Da Gloria, cover del brano di Van Morrison, che apre il disco, a Redondo Beach dal ritmo reggae, nato dopo una violenta lite con la sorella, ai lunghi 9 minuti di Birdland, suite di piano voce e chitarra. E ancora Free Money, Kimberly dal tocco new wave, Break it up dove emerge la chitarra di Tom Verlaine, fino a Land vero capolavoro del disco, divisa a sua volta in tre momenti: Horses/ Land Of a Thousand Dances, La Mer (De). Ultima traccia Elegie. Di sicuro Horses rappresenta un vero è proprio spartiacque nel modo della musica rock, traghettando dal passato nel futuro nuove sonorità e intenti indelebili.

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