Passeggiata in Corso Sicilia: nella city che non è più city il disagio sociale aumenta

Di Maria Elena Quaiotti / 23 Ottobre 2024

Corso Sicilia: “city” e cuore finanziario della città oppure casbah? Di certo servono più risorse per i servizi sociali, che con l’Unità di strada già conosce e segue silenziosamente i senzatetto che vediamo lì ogni giorno, li accompagna nelle visite sanitarie, li monitora e tenta di dare soluzioni alternative di accoglienza, anche se solo notturna. Ma serve anche più attenzione alla pulizia. Come? Provando a rivedere e potenziare il relativo piano operativo che, secondo il blindato capitolato d’appalto in corso, prevede per Gema spa, la ditta di raccolta rifiuti del Lotto Centro, lo spazzamento meccanizzato della strada e lo spazzamento manuale per i marciapiedi ogni giorno, due volte al giorno nel lato Fiera, il lavaggio e la disinfezione una volta al mese. A giudicare da quanto visto ieri mattina, con intervento effettuato verso le 6 di mattina e ancora in corso sui marciapiedi, però non basta. Pesano, inoltre, la totale assenza di bagni pubblici e la carenza di cestini, interventi questi che necessitano di capitoli di spesa dedicati, da individuare.

È l’estrema sintesi, con l’impegno concreto a tentare una rimodulazione e soluzioni (economie incluse), preso a seguito dell’inedito sopralluogo di ieri, annunciato la settimana scorsa in Consiglio comunale dagli assessori Massimo Pesce (Ecologia) e Bruno Brucchieri (Servizi sociali) in rappresentanza del sindaco Enrico Trantino, assente solo per impegni concomitanti. Il tema della garanzia di pulizia e decoro in corso Sicilia, ma anche della necessità di un concreto intervento sulla povertà economica e sociale, era stato di nuovo sollevato in aula da consiglieri di maggioranza, Paola Parisi (FdI), e opposizione, Maurizio Caserta (Pd), presenti insieme a rappresentanti del Comitato dei residenti, esponenti delle principali attività, il direttore tecnico Gema spa Massimo Cosentino, Alessandro Venezia dell’Unità di strada e la funzionaria dei Servizi sociali Rosaria Buffardeci.

Per poter destinare più risorse ai Servizi sociali l’unica opzione per il Consiglio comunale è dare indicazioni sulle voci previste in bilancio, ancora da votare in aula, anche perché il dato, che fa riflettere e riferito da Venezia, parla «ogni mese di 15, 20 nuove persone che entrano in una condizione di disagio sociale, e per ogni persona che riusciamo a tirare fuori ce n’è un’altra che vi entra. In corso Sicilia in particolare con molti di loro siamo riusciti ad intraprendere un percorso di recupero personale e di vita, alcuni sono poi tornati per strada, con altri non si è riusciti affatto. Si tratta di ridurre l’impatto sulla città e ci lavoriamo ogni giorno. Non tutti accettano di farsi seguire nelle visite mediche o di farsi accogliere anche solo di notte, cosa che pure è possibile. Ci sono persone affette da dipendenze e in questi casi noi cerchiamo di indirizzarle verso i servizi presenti sul territorio, in particolare al Sert o al dipartimento di Salute mentale. Ma è davvero difficile». «Al momento vi sono due luoghi di accoglienza, in via Filippo Eredia e in via Del Pino – ha rilevato Brucchieri – ci auguriamo, con i fondi del Pnrr, di avviarne un altro dalle parti di via Cifali. Ci stiamo lavorando».

Pubblicato da:
Carmela Marino