Operazione Triade: clan Scalisi alla sbarra, le condanne in appello

Di Laura Distefano / 23 Novembre 2024

È arrivata ieri sera la sentenza della Corte d’Appello del processo Triade, inchiesta che qualche anno fa colpì in modo pesante il clan Scalisi di Adrano. In quelle indagini furono immortalate le tensioni scatenate dalla notizia del pentimento di Salvatore Giarrizzo, che per un periodo è stato il reggente operativo della “famiglia” referente dei Laudani di Catania. Gli investigatori registrarono anche i piani di vendetta nei confronti del collaboratore e dei suoi familiari: un ignoto consigliava a Massimo Neri di «buttare a terra qualcuno» (nella foto). Ma le ritorsioni arrivarono solo anni dopo: qualcuno bruciò il camion dei panini che per molto tempo era stato gestito da Giarrizzo. I poliziotti inoltre seguirono in diretta diversi summit mafiosi grazie anche a telecamere installate in diversi angoli strategici (nella foto sotto).

A distanza di quasi due anni dal verdetto del gup è arrivata la decisione della Corte d’Appello di Catania. Tra gli imputati c’è anche Giarrizzo. Nei suoi confronti il collegio ha emesso sentenza di non luogo a procedere limitatamente alla detenzione di armi in luogo pubblico e ha rideterminato la pena a 6 mesi a titolo di continuazione con altro verdetto; complessivamente quindi la pena è di 5 anni 10 mesi e 2.000 euro di multa.

Su accordo delle parti sono state così riformate le pene nei confronti degli altri imputati: Giovanni Marco Arcidiacono 7 anni e 8 mesi di reclusione (riconosciute le attenuanti), Ivan Atri 4 anni e 6 mesi (16 anni e 6 mesi complessivi in continuazione con altra sentenza), Nunzio Costa 4 anni e 5 mesi (riconosciute attenuanti), Giuseppe Fichera 4 anni e 8 mesi, Gianluca Galvagno 6 anni e 8 mesi (riconosciute attenuanti), Massimo Neri 15 anni, Tino Neri 7 anni 9 mesi e 10 giorni, Antonio Luca Josè Pappalardo 13 anni e 2 mesi (in continuazione con altre sentenze), Pietro Severino 8 anni e 8 mesi (riconosciute attenuanti equivalenti ad aggravanti), Salvatore Severino 7 anni e 9 mesi e 10 giorni (riconosciute attenuanti), Carmelo Scafidi 11 anni e 4 mesi (escluso il ruolo di capo promotore), Andrea Stissi 4 anni e 8 mesi, Francesco Vitanza 10 anni.

Sentenza confermata, invece, nei confronti di Claudio Barbera (9 anni e 4 mesi) e Giuseppe Lo Cicero (10 anni e 8 mesi).
Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.

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Pubblicato da:
Leandro Perrotta