Omicidio a Catania per lite tra vicine, legale vittima: «Arrestata è una donna strana»

Di Redazione / 04 Febbraio 2021

CATANIA – Bambini che giocano in casa, una vicina che sbatte forte sul muro infastidita dal vociare. Un chiarimento, non certo il primo, tra chi vuole il silenzio e chi chiede di non spaventare i piccoli, che finisce in tragedia. E’ questa la ricostruzione della polizia sull’omicidio avvenuto ieri sera a Catania. Vittima una 42enne colombiana ferita con una coltellata all’addome da un romena di 47 anni al culmine di una lite tra vicini di casa. La donna che ha sferrato il fendente è stata arrestata da agenti delle Volanti per omicidio e condotta in carcere. L’aggressione è avvenuta all’ultimo piano di un condominio di via Stazzone, a Catania, dove gli agenti sono intervenuti dopo le segnalazioni di una lite al 112.

foto di Orietta Scardino

La polizia ha ricostruito l’accaduto dopo aver sentito il fratello della vittima, che abita nel palazzo, e che aveva ricevuto la visita della sorella, una colombiana sposata con un italiano con cui gestiva una pizzeria da asporto a Catania, che con quattro figli, due della donna e due dell’uomo, abitavano a Misterbianco. E’ lui a fornire alla polizia la dinamica del ferimento mortale della sorella. Insieme erano andati dalla vicina per chiarire la vicenda. Per tutta risposta, la 47enne li avrebbe aggrediti fisicamente ed avrebbe colpito con un fendente all’addome la vittima, che è morta dopo il ricovero nell’ospedale Garibaldi. In casa della donna arrestata agenti delle Volanti hanno sequestrato gli abiti che indossava durante l’aggressione e il coltello, che sarebbe stato lavato e poi riposto nel lavabo in cucina.

«Il marito della signora Sandra è distrutto, i loro figli e suo fratello sono sconvolti», afferma l’avvocato Dario Mori legale della famiglia della vittima. «L’arrestata – aggiunge il penalista – era una donna strana. I vicini la descrivono come aggressiva, ombrosa, scontrosa e per niente accomodante. Anzi. Alcune delle famiglie che abitano sullo stesso pianerottolo avevano già scritto più volte all’amministratore del condominio per sollecitare un suo intervento e farle lasciare il palazzo». Ci sarebbero state anche denunce incrociate nel palazzo tra la 47enne e gli altri condomini. Come conferma il legale dell’arrestata, l’avvocato Pietro Ivan Maravigna, sostenendo la tesi che «questa tragedia ha tanti responsabili di cui la signora Georgeta Colesnicenco, forse, è solo l’ultima». «Come difensore della donna arrestata – aggiunge il penalista – non posso non rivolgere alle forze di polizia questa domanda: dove siete stati tutti questi anni, in cui sui vostri tavoli si accatastavano le denunce per le liti condominiali in quel palazzo? Non vi sentite anche voi un pò responsabili per quello che è successo? Siete certi che in questi anni non potevate fare qualcosa per evitare che questa tragedia si realizzasse? A causa di tale situazione – sostiene l’avvocato Maravigna – la signora era in cura per gravissimi stati d’ansia, continui attacchi di panico, tachicardia, scoppi improvvisi di pianto, profonda depressione. Il mio studio – annuncia il penalista – sta depositando al Gip la richiesta di incidente probatorio per verificare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’accaduto».

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