Le scadenze sono serrate: prima la pubblicazione di una lista di cinque proposte progettuali più convincenti. Poi, a fine novembre, la scelta dell’idea vincitrice. Infine, a dicembre, la presentazione alla città dei risultati. Di proposte ne sono arrivate 53. E lunedì sarà pubblicata la prima graduatoria: sarà reso noto, cioè, se di queste 53 ce ne sono cinque che possono passare alla seconda fase della progettazione. Il concorso internazionale per la rigenerazione del borgo marinaro di Ognina procede a passo spedito. Tanto che entro la fine di novembre, come da cronoprogramma, dovrebbe essere stabilito chi sarà il vincitore.
Alle informazioni appena enunciate, se ne può aggiungere un’altra: la maggior parte delle proposte arrivate prevedono l’abbattimento del famigerato ponte che nasconde alla vista chiesa, case e contatto col mare. La commissione di valutazione è stata nominata il 17 ottobre, alla scadenza dei termini per la presentazione delle idee progettuali. Dentro, ci sono uno spagnolo, un portoghese e tre italiani. Nomine che servono anche a sottolineare l’apertura del municipio a visioni diverse: influenze anche lontanissime dal capoluogo etneo, per risolvere una questione – quella di una porzione di città cresciuta soffocandone un’altra – che appare complicatissima per chi a Catania ci vive. Il progetto, del resto, si chiama “Il borgo restituito”. Ma come si dovrà realizzare questa restituzione, con quali soluzioni architettoniche, è una domanda a cui si cerca una risposta.
I cinque componenti della commissione giudicatrice sono frutto delle nomine di stazione appaltante (va da sé, il Comune, che esprime il presidente), Ordine degli Architetti, degli Ingegneri, collegio dei Geometri e Ance (Associazione nazionale costruttori edili). Il municipio ha indicato il professore Darío Fidel Álvarez Álvarez, docente di Composizione architettonica alla università di Valladolid e direttore della Scuola di architettura. L’Ordine degli Architetti è rimasto nella penisola iberica, ma si è spostato in Portogallo e ha scelto il pluripremiato professore di Porto Adalberto Dias, già ospitato nel capoluogo etneo nel 2023 per una lectio magistralis.
A concludere il quintetto ci sono Carmelo Maria Grasso, già presidente dell’ordine degli Ingegneri di Catania; il componente del consiglio direttivo dei geometri Gaetano Fabrizio Datola; e la responsabile dell’Area tecnica di Ance Catania Tiziana Trucco.
Al primo classificato, oltre che 60mila euro, ne andranno altri 402mila alla consegna del progetto di fattibilità tecnico-economica. I posti successivi, dal secondo al quinto, vinceranno 28mila euro ciascuno, al netto dell’Iva. In totale, però, per i soli progetti sulla «restituzione» di Ognina ai cittadini (dopo quello di fattibilità, sarà necessario il progetto esecutivo) c’è sul piatto un milione di euro. Per realizzare le opere, incluso l’abbattimento del ponte, rimarranno 12,5 milioni. Tutti fondi assegnati dal ministero dell’Interno nel Piano rigenerazione urbana 2022, riacciuffati in extremis dal municipio.
«Un’occasione imperdibile per il rilancio culturale e turistico di Catania sul panorama nazionale e internazionale», scriveva il sindaco di Catania Enrico Trantino nella premessa di presentazione del concorso. A dicembre si vedrà come quest’occasione sarà tradotta in immagini. La maggior parte delle idee arrivate prevede l’abbattimento del ponte sul borghetto.