CATANIA – Una cosa è certa: da oggi non ci sarà, come temuto, l’esercito a controllare che tutti indossino la mascherina e mantengano la distanza sociale. Piuttosto, l’approccio del prefetto di Catania Claudio Sammartino va nella direzione dell’intensificazione della prevenzione e controllo del rispetto delle norme anticontagio soprattutto nei fine settimana, utilizzando tutte le forze già a disposizione in città, senza, almeno per ora, la necessità di ricorrere alla repressione. E per tutte le “forze” si intende sia quelle dell’ordine, ma anche della società civile, Comune, cittadini ed esercenti su tutti.
Sono state ben identificate le zone critiche della movida, via Gemmellaro, via Pulvirenti, piazza Scammacca, piazza Teatro Massimo, via Landolina, via Santa Filomena, Castello Ursino, piazza Europa e Nettuno, viale Africa, via del Rotolo e Porto.
Tra le proposte emerse ieri pomeriggio nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato sul tema della “movida”, c’è anche l’ordinanza comunale ad hoc per vietare l’asporto di bevande alcoliche e cibi nelle ore serali, per evitare che vengano consumate in giro per la città o nelle immediate vicinanze dei locali e in determinate zone sensibili, dove si creano fenomeni di bivacco e assembramento.
Tra le novità del “piano Sammartino” particolare rilievo assume il coinvolgimento delle associazioni di categoria degli esercenti e ieri, infatti, nella prima parte dell’incontro, erano presenti anche il presidente di Confcommercio Pietro Agen e Salvo Politino e Roberto Tudisco di Unimpresa Assoesercenti. Il messaggio è chiaro: «Mettetevi in regola, perché ci saranno ulteriori controlli», ma anche, in un momento critico come quello attuale, l’invito agli esercenti è di farsi promotori, in maniera volontaria, di iniziative di informazione e promozione sulle norme anticontagio, sensibilizzando i propri clienti a evitare gli assembramenti fuori dai propri locali. Appena prima del Comitato erano state “audite” in Prefettura anche le associazioni dei residenti del centro storico, che hanno sottoposto criticità e proposte per affrontare le situazioni fuori controllo che si ripetono senza soluzione di continuità dalla fine del lockdown.
Con il comitato di ieri si è dato il via a una serie di incontri e tavoli tecnici che si terranno nelle sedi opportune in questi giorni, a iniziare dal Comune, dove già oggi in giunta si tratterà dell’ordinanza per vietare l’asporto di alcolici e cibo dopo le 23, per proseguire con la rimodulazione dell’utilizzo di tutte le forze dell’ordine disponibili in città.
L’idea è quella di mettere in campo i militari dell’esercito coinvolti nell’operazione “Strade sicure” (un centinaio i soldati disponibili), polizia, carabinieri con il nucleo ispettorato del lavoro (Nil), guardia di finanza, guardia costiera e Capitaneria di porto. «Desidero esprimere – è l’unica dichiarazione rilasciata dal prefetto – il mio apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine soprattutto in questi giorni. Nonostante gli impegni importanti che ci sono stati su più fronti (la convention della Lega, le elezioni, il Giro d’Italia) le donne e gli uomini delle forze dell’ordine hanno dato un grande contributo alla sicurezza cittadina, senza far mai deflettere l’impegno nei servizi di repressione e prevenzione sul territorio».
«L’ordinanza antiasporto – sottolinea Giuseppe Arcidiacono, assessore alla Sanità – è ancora da definire in tempi e modi insieme alle associazioni di categoria e alla giunta, ma costituirà un importante deterrente antiassembramento. Contiamo sulla responsabilità di esercenti e cittadini, si sta cercando di evitare il più possibile l’attività repressiva. Avere oggi comportamenti responsabili significa evitare nuove chiusure, ritengo sia nell’interesse di tutti». Del resto, obbligo di mascherina e rispetto della distanza sono previsti, o meglio, ribaditi, nelle anticipazioni dell’ultimo dpcm del governo che verrà adottato la prossima settimana, a seguito dell’impennata dei contagi da Covid-19 e che tra l’altro proroga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 e inasprisce le multe per chi non indossa la mascherina (da 400 a mille euro).