CATANIA – È il peggiore incubo di ogni fedifrago: qualcuno che spulci, con molta calma, l’intero contenuto del telefonino. Non è il film Perfetti sconosciuti, ma la realtà. E, in un’indagine per corruzione elettorale, la “scatola nera” delle nostre vite diventa fonte inesauribile di notizie. Anche di reato. Seppur da provare.
E tutto, nel caso di “Mr 32mila preferenze”, viene moltiplicato all’ennesima potenza. Elettorale. L’inchiesta della Procura di Catania su Luca Sammartino parte dal sequestro dello smartphone del deputato regionale di Italia Viva, coinvolto (ma poi archiviato) nell’indagine sui voti anomali in una casa di riposo etnea. Il 26 febbraio 2018 l’iPhone 6 di Sammartino finisce nelle mani della polizia postale. Che mai poteva immaginare la mole di lavoro: il contenuto, si legge nell’informativa della Digos, è inserito «in un file pdf di circa 74.500 pagine, comprendenti circa 390.000 messaggi di diversa tipologia, parte dei quali consistenti in 4.102 chat Whatsapp». Inoltre, gli investigatori hanno «visionato quasi 57.850 immagini e più di 1.200 video» e «ascoltato quasi 2.000 files audio».
Tantissimi voti, tantissimi contatti. E, secondo la Digos, «diverse circostanze» in cui Sammartino, «sfruttando il circuito di conoscenze personali e/o professionali», ha «offerto, promesso e dato posti di lavoro a diversi soggetti» per «ottenere consenso e supporto» alle Regionali 2017 e alle Politiche 2018. L’attenzione degli investigatori si concentra subito su un gruppo WhatsApp dal nome intimistico: “Fratellanza”. Ne fanno parte, oltre a Sammartino, l’ex vicesindaco di Misterbianco, Carmelo Santapaola (“Melo Santapaola” nella rubrica del telefonino) e il fratello Vincenzo, registrato come “Enzo SP” forse per una sorta di pudore legalitario rispetto a un cognome pesante, a dispetto dell’assenza di parentela con l’omonima cosca. Carmelo fu arrestato, a novembre 2018, nell’operazione “Revolution Bet 2” su mafia e scommesse. Nelle carte di quell’inchiesta (decisiva per lo scioglimento del Comune di Misterbianco), Santapaola, cugino dei boss Placenti di Lineri, viene accusato da alcuni pentiti di essere stato sostenuto, alle Amministrative, dai clan; descritto anche un summit a Catania, alla presenza del candidato, per siglare un “patto elettorale” fra i Placenti e i Pillera. E da alcune intercettazioni si evince l’interesse, quanto meno ostentato, dell’ex vicesindaco per gli appalti comunali.
Sammartino non è sfiorato da alcuna di quelle vicende, così come Santapaola non è coinvolto nell’indagine per corruzione elettorale. Ma la Digos annota come «i tre soggetti della chat “Fratellanza” fossero in grado di gestire e pilotare le assunzioni» in EliSicilia. società di servizi per il trasporto aereo, come «concreto mezzo» tramite cui «ricompensare le persone maggiormente meritevoli per il favorevole apporto elettorale fornito o per la semplice vicinanza parentale». A quest’ultima categoria appartiene Vincenzo Santapaola, cugino omonimo di quello della chat, non indagato. L’assunzione di Fabio Pistagno (non indagato) rientra fra i premi. «Ottimo ragazzo», «Buon potenziale», «Da solo 130 voti mica male», sono le “referenze”di Pistagno inviate via sms da Carmelo Santapaola a Sammartino il 28 giugno 2017. Pistagno sarà assunto in EliSicilia il 1° agosto.
Sul tavolo dei pm «questioni diverse» dalle assunzioni, «inerenti allo status di vice sindaco» di Misterbianco. «Il 14 luglio 2017 Santapaola ha, ad esempio, chiesto a Sammartino la segnalazione di una ditta da utilizzare per il servizio di manutenzione idrica» ricevendo «pronta risposta dal suo interlocutore».
Questo il testo della chat a tre.
C. Santapaola: Dammi una ditta buona x Misterbianco
Sammartino: Di che
C. Santapaola: Manutenzione e idrica
Sammartino: C’è lo (sic!, ndr). Lunedì me ne parli
C. Santapaola: Ok. Faremo la gara x sostituire Etnambiente
Sammartino: Poi mi spieghi…
V. Santapaola: Ci vediamo lunedì ora ora…
Sammartino: Alle 11,30 in studio
Se in Elisicilia il deputato renziano è di casa lo si deve ai «rapporti preferenziali» con l’amministratore delegato Luca Mallia (non indagato) grazie ai quali «sono state pilotate le assunzioni» in cambio di «conclamati favori elettorali». Ma il rapporto fra i due, per la polizia, «non era a senso unico». Mallia chiede «un intervento risolutore al suo interlocutore». L’ad di EliSicilia invia all’amico politico la foto del frontespizio di un contenzioso sull’appalto di AdR sulla vigilanza antincendio all’aeroporto di Roma. È l11 agosto 2017. «Avrei bisogno di dirti una cosa. Fra un’ora ti chiamo», scrive l’imprenditore. La vicenda riemerge in chat il 24 agosto. «Sto provando a trovare soluzione per Roma, complicato, tutti in ferie…», scrive Sammartino. Rassicura Mallia sull’impegno («Continuo senza fermarmi») e sul buon esito: «Si può. Poi ti dico». Le buone nuove arrivano il 16 settembre. «A Fiumicino abbiamo vinto», lo informa il manager. «So», la monosillabica risposta del renziano.
Ma nessuno di questi casi rientra nella corruzione elettorale. I pm contestano a Sammartino le assunzioni in Elisicilia del figlio di Nuccio Anastasi e di Marco Mirici Cappa, fra gli indagati. La prima, per l’accusa, è «avvenuta a ricompensa di un chiaro impegno nel reperimento di voti» per le Regionali 2017. «Buongiorno Luca, ti chiedo scusa per il disturbo ma sono con il culo a terra, per favore dammi una mano per mio figlio», scrive il sindacalista Cisl il 9 gennaio 2018. «Nuccio a breve ti dico, tranquillo davvero», la risposta. Dieci giorni dopo, ecco la chiamata dell’azienda e il ringraziamento con cuoricini emoticon. Ma c’è qualche complicazione, Sammartino sollecita Mallia. «Io lavoro per voi… Puoi chiedere a Mimmo Sudano se sono fedele alle persone che stimo», incalza il padre dell’aspirante lavoratore. Il 1° marzo Vincenzo Anastasi (non indagato) è assunto.
Mirici Cappa, consigliere di circoscrizione a Catania, appena approdato nei sammartiniani di Catania 2.0, è orgoglioso: «Adesso posso dire di far parte del tuo gruppo!!!», esulta il 7 novembre 2016. Meno di tre mesi dopo passa all’incasso: «Luchetto buon giorno. Settimana prossima vengo a trovarti. Non mi sono fatto vivo perché non ho avuto neanche i soldi della benzina per scendere (…) si può continuare a vivere così?». Sammartino si mostra coscienzioso: «Ciao caro, io lavoro per te. Stringi i denti caro». Ma nei mesi successivi non accade nulla e Mirici Cappa è disperato: «Ho bisogno di aiuto. Io e la mia famiglia siamo ridotti malissimo. Scusa», scrive il 16 marzo. Due giorni dopo la risposta, in due parole: «Lunedì passa». E la commossa reazione: «Grazie grazie grazie mi viene anke da piangere». Segue un lungo silenzio. «Sembriamo due estranei», scrive il consigliere il 10 aprile a Sammartino sospettando «l’aiuto ke mi hai dato» (economico?), con cui fare fronte «a tutti gli imprevisti ke solo tu hai potuto salvare», come «motivo del nostro allontanamento».
Ma si avvicinano le Primarie nazionali del Pd, il 30 aprile. Una settimana prima l’sms di Mirici Cappa è un’haka renziana: «Tu meriti!!! Questa è la prima di tutte le grandi battaglie che affronteremo Insieme!!!». Sammartino gli ribatte con la consueta realpolitik: «Per il 30 voglio elenco dei tuoi amici che vanno a votare… Grazie sai quanto ci tengo». Il 29 luglio 2017, dopo il “falso allarme” di un mese prima, c’è l’assunzione in Elisicilia. E la riconoscenza diventa un iperattivismo alle Regionali. Potenziali elettori portati nella segreteria di Sammartino, “santini” ovunque, un intero gruppo in azione. «Adesso cerchiamo i voti, mettili tutti in movimento», spinge il candidato. Nella chat il neo-assunto confessa che sul «lavoro stanno venendo meno agli accordi presi in precedenza». Ma non è aria: «Ne parliamo dopo la campagna, per adesso dobbiamo solo lavorare», taglia corto il deputato regionale. Arriva il grande giorno dello spoglio. Il 6 novembre 2017 Mirici Cappa aggiorna Sammartino sui voti di Gravina: «355 su 11 sezioni», poi «421 su 13».
Piccole gocce, unite a tantissime altre, nell’oceano delle 32.492 preferenze che incoroneranno il giovane odontoiatra catanese come il più votato in Sicilia.
lo sottoscritto Luca Mallia in qualità di legale rappresentante della società Elisicilia s.r.l., rappresento quanto segue. In data 31 luglio 2020 è stato pubblicato su “La Sicilia” Online l’articolo dal titolo “Catania, la Procura chiede il rinvio a giudizio di Luca Sammartino accusato di corruzione elettorale”, in cui viene ripercorsa la vicenda del citato Deputato Regionale. A fondo pagina vi sono una serie di link che rinviano ad articoli correlati, tra cui uno dal titolo “nelle chat e negli sms di Sammartino la scatola nera della corruzione elettorale”, datato 16/12/2019. L’articolo, nel riportare la notizia dell’inchiesta avviata dalla Procura di Catania nei confronti di Luca Sammartino, tratteggia un rapporto “preferenziale” che si sarebbe instaurato, all’epoca dei fatti, tra il deputato regionale e il sottoscritto quale amministratore della società Elisicilia s.r.l. In questa sede intendo sottolineare che i miei rapporti con il citato deputato sono esclusivamente di natura personale, ed assolutamente di carattere lecito, come d’altra parte confermato dalla totale assenza nei miei confronti di contestazioni penali. Infatti nell’ambito di quell’inchiesta, come tra l’altro evidenziato nell’articolo, non risulto indagato. Vi chiedo, pertanto, di pubblicare a margine del recente articolo queste mie precisazioni. Ciò a tutela dell’immagine mia e della società che rappresento.
Luca Mallia