Nasce il Santa Filomena District: un progetto oltre il cibo per valorizzare Catania

Di Carmen Greco / 20 Novembre 2023

Un disegno fucsia fluo con tre edifici e una triplice fila di lampadine. È il logo che caratterizza da sabato scorso via Santa Filomena, la strada che si è guadagnata sul campo l’appellativo di “distretto del food” e che – adesso – ha ufficializzato questa caratteristica con la costituzione di un vero e proprio brand.
Sotto il “cappello” di Via Santa Filomena – già oasi felice nel panorama della movida cittadina – non circolerà quindi solo cibo e vino o, meglio, non solo.

Per questi 180 metri della traversa di via Umberto più paparazzata sui social si preannuncia una nuova stagione fatta di presentazioni di libri, mostre, degustazioni enogastronomiche e incontri culturali. Una sorta di laboratorio a cielo aperto frutto di un lavoro collettivo iniziato, in sordina, una ventina d’anni fa e ormai consolidato, grazie al piccolo miracolo del gioco di squadra fra ristoratori, commercianti, gestori di B&B e residenti, merce rara in una città in cui dire collaborazione equivale a dire una parolaccia. Infatti, come ricorda il “papà” di via Santa Filomena Andrea Graziano, il primo a intuire che quella stradina buia e maleodorante avrebbe potuto trasformarsi da zucca a carrozza dorata a suon di piatti gourmet, «il progetto risale a 12 anni fa, ma si sta concretizzando adesso. È stato un lavoro durissimo, ma abbiamo dimostrato che impegnandoci assieme, senza aspettare qualcosa che arrivi dal cielo, è possibile cambiare le cose».

Di qui a farne un “modello” per altri quartieri della città ce ne corre, ma centinaia di migliaia di coperti all’anno, risvolti occupazionali notevoli, un tessuto imprenditoriale sano e un marketing che abbatte stereotipi e luoghi comuni, rappresentano sicuramente un bel biglietto da visita per tutta la città.

Gli abitanti

«Io sono entusiasta di abitare qui – dice Orazio Patanè, 59 anni, da 30 residente in via Santa Filomena -. Vent’anni fa c’erano le auto parcheggiate sotto casa, ora è un’area pedonale piena di ristorantini e di questo devo ringraziare i commercianti che ci hanno messo la faccia e hanno rivalorizzato tutta la zona. C’è un rispetto reciproco e una straordinaria collaborazione».

Non è dello stesso parere il signor Vincenzo Belfiore, che abita da 50 anni nell’ultimo palazzo di via Santa Filomena «le persone si consolano mangiando – osserva – contente loro, ma spesso la notte danno fastidio, parlano a voce alta fino alle 3 di notte. Io, però, sono solo uno spettatore, non mi lascio trasportare…».

I commercianti

«Il dialogo con i residenti ci dev’essere – sostiene Angelica Sciacca, “anima” da 12 anni, assieme alla sorella Maria Carmela, della libreria Vicolo Stretto – è una questione di educazione. Ogni tanto bisogna citofonare e dire… Buongiorno signora, io vorrei fare questa cosa, a lei disturba?».

«Il nostro progetto – spiega Igor Farfante ristoratore e gestore di un B&B – punta a valorizzare e rendere ancora più sicura una via che per certi aspetti negli ultimi due anni ha rappresentato una comfort zone per famiglie e ragazzi. Questa è un’area videosorvegliata, in cui ci occupiamo da sempre di pulizia e manutenzione, essere riusciti a consorziare e rendere partecipi tutti coloro che gravitano attorno a questa via è un grande risultato».

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi del progetto di Santa Filomena District c’è anche la realizzazione di pannelli informativi in doppia lingua, nuove fioriere con pianti capaci di assorbire la CO2 e mantenere fresco l’ambiente nel periodo estivo. Per adesso sono state accese due nuove luminarie ed è stato inaugurato un nuovo impianto di videosorveglianza.

Pubblicato da:
Alfredo Zermo