«A Catania non vedo abbandono, assolutamente, da parte dello Stato», ma «lamento quello della politica» che «ha seguito le proprie strategie e modi di pensare e di essere presenti che si sono rivelati, non ho paura di dirlo, fallimentari». Lo ha detto l’arcivescovo metropolita Luigi Renna in un’intervista alla Tgr Sicilia, aggiungendo che questi modi «hanno sempre più allontanato la gente dalla fiducia dalla politica» e di avere «paura si continui in maniera imperterrita con uno stile che non prende sul serio la grande questione che ha distrutto la prima Repubblica: quella morale».
Per mons. Renna «non bisogna aspettare gli uomini della provvidenza», ma «catanesi che siano persone competenti per la politica, non eterodiretti, liberi e che diano un taglio con il passato e non abbiano carichi sospesi con la giustizia» che «non giovano assolutamente alla fiducia del cittadino». «Si continua a dire che la politica è sporca – aggiunge l'arcivescovo di Catania – non perché ci sia un pregiudizio campato in aria, ma perché si vede il perpetuarsi di candidature di persone che in questo momento dovrebbero attendere tempi migliori. E perché no, un domani ripresentarsi come candidati con la serenità di chi ha avuto un giudizio a favore della sua innocenza».