LA CERIMONIA
Misterbianco, una strada intitolata al maresciallo Alfredo Agosta: «Ha vissuto qui, gli rendiamo tributo»
Il carabiniere, in servizio al nucleo di polizia giudiziaria della procura di Catania, è stato ucciso da due sicari il 18 marzo 1982
La città di Misterbianco ha ricordato il maresciallo Alfredo Agosta, assassinato dalla mafia nel 1982 a Catania, attraverso l’intitolazione di una strada, una delle traverse di via San Giovanni Bosco. Ieri la solenne cerimonia proprio in via Agosta.
All’intitolazione hanno partecipato, fra gli altri, la prefetta di Catania Maria Carmela Librizzi; il generale Giovanni Truglio, Comandante del Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber” Sicilia-Calabria; la procuratrice capo facente funzioni della Procura di Catania Agata Santonocito; il questore etneo Giuseppe Bellassai; il colonnello Salvatore Altavilla, comandante provinciale dei carabinieri; il generale di brigata Antonino Raimondo, comandante provinciale della Guardia di finanza; il comandante della Direzione marittima Sicilia Orientale, contrammiraglio della Guardia costiera Antonio Ranieri; il tenente Federico Fontana della locale tenenza; il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro e i componenti dell’Amministrazione comunale; don Alfio Lipera, vicario delegato foraneo dell’Arcidiocesi di Catania.
Il sindaco Marco Corsaro, dinanzi a una folta presenza di giovani e alunni degli istituti scolastici del territorio, ha rimarcato il valore dell’iniziativa e della massiccia presenza istituzionale registratasi ieri a Misterbianco. «Con l’intitolazione di una via ad Alfredo Agosta – ha affermato Corsaro – rendiamo il giusto tributo a una figura che, per un periodo della sua esistenza purtroppo conclusa tragicamente, ha vissuto nella nostra città».
«Il maresciallo Agosta, di origini pozzallesi, morì ucciso mentre faceva il suo mestiere, con scrupolo e attaccamento al ruolo. Un onore e un dovere, per la nostra giunta – ha sottolineato il sindaco di Misterbianco – deliberare l’intitolazione di una strada proprio qui al valoroso militare. Sono storie come quella di Agosta, storie di vite vissute nel rispetto dei propri doveri e della legalità, che devono sempre più diventare familiari a tutti noi. Anche attraverso la toponomastica. Così, con il valore dell’esempio – ha concluso il sindaco Corsaro – si rafforza la lotta alla criminalità».
Dopo il sindaco, ha preso la parola il Colonnello Salvatore Altavilla il quale, nel ripercorrere le tappe della carriera del maresciallo Agosta, ha ricordato il suo costante impegno professionale, iniziato a soli 17 anni. Nel raccontare gli incarichi del maresciallo, il colonnello ha quindi fatto riferimento al primo riconoscimento ricevuto dal sottufficiale che, giovanissimo, si distinse durante l’alluvione di Venezia del 1966, per poi rievocare i tragici eventi che portarono alla morte il militare il 18 marzo 1982.
In quei tristi momenti il maresciallo Agosta, all’epoca dei fatti in servizio al Nucleo di Polizia Giudiziaria alla Procura della Repubblica di Catania, pur essendo disarmato, cercò di bloccare i due sicari che avevano appena fatto fuoco verso un pregiudicato all’interno di un’attività commerciale, rimanendo anch’egli ucciso da un colpo di fucile.
Nel concludere, il Comandante provinciale ha infine sottolineato l’importanza del rispetto delle leggi, per una civile e pacifica convivenza, specificando che il sottufficiale è stato e sarà sempre di esempio per i servitori dello Stato che quotidianamente adempiono al proprio dovere, anche a costo della vita.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA