Metro Catania, avanza tratta “Palestro-Stesicoro” ma Fontanarossa è ancora lontano

Di Cesare La Marca / 13 Novembre 2019

Catania – È uno step significativo per la programmazione della Ferrovia Circumetnea e l’avanzamento dei lavori della metropolitana, anche perché arriva a pochi giorni dalla pubblicazione del bando di gara europeo per l’appalto dell’intera tratta “Stesicoro-Aeroporto”, che dal 2025 dovrebbe aprire nuovi scenari per la mobilità dell’intera area metropolitana. L’avanzamento in questione riguarda i lavori della sola galleria (esclusi binari e impianti tecnologici, compresi nell’intera “Stesicoro-Aeroporto”) della tratta “Palestro-Stesicoro”, che nonostante le difficoltà procede a buon ritmo con l’impegno di tecnici e maestranze della Cmc, con oltre 1,2 chilometri di tunnel scavato dalla “talpa meccanica” Tbm, dunque a un chilometro dal traguardo di “Stesicoro”.

«È un ottimo risultato – spiega il direttore generale di Fce Salvatore Fiore – che ci permette di programmare entro la prossima primavera il completamento di questo tratto di galleria, se come speriamo non vi saranno problematiche di altro genere, e dunque di mettere un’ipoteca sull’intera tratta dal centro storico all’aeroporto, i cui lavori potrebbero cominciare a questo punto nella prima fase del 2021 col tunnel dal cantiere di via Palermo in direzione Fontanarossa».

Uno step rilevante, quello dei primi 1.200 metri del tunnel, proprio per il cruciale “incastro” dei tempi tra scavi in corso, bandi di gara e appalti da aggiudicare, da cui possono dipendere mesi e a volte anni preziosi, anche considerando il punto raggiunto dalla galleria. «Siamo poco più di una cinquantina metri sotto l’ex ospedale Vittorio Emanuele», aggiunge il direttore generale di Fce, dunque all’altezza dell’omonima fermata a pochi minuti a piedi da piazza Dante. Intanto, in prospettiva proprio del collegamento metro con l’aeroporto, resta il tema di fondo di un sistema di intermodalità che potrebbe non essere valorizzato come possibile attorno al parcheggio scambiatore Fontanarossa e alla futura fermata di Fce prevista a poca distanza dal Terminal “Morandi”. Il nodo è quello della costruenda fermata “Fontanarossa” di Rfi col previsto tapis roulant di 700 metri fino all’interno dello scalo, tunnel sopraelevato del costo di 12 milioni che nel lungo periodo dovrà dimostrare la sua sostenibilità in rapporto ai flussi di viaggiatori, mettendo in conto anche i consumi energetici.

«La previsione sui nostri flussi di traffico resta invariata – aggiunge il direttore della Fce – ma per l’area metropolitana si perde a nostro avviso una grande opportunità per due linee che non si integrano e perché un efficace scambio diretto tra la nostra linea e quella di Rfi potrebbe avvenire solo attorno al parcheggio Fontanarossa e alla vicina linea ferroviaria, e peraltro sulla base di un’intesa del 2005 tra Comune, Rfi e ministero dei Trasporti che prevedeva questo interscambio è stata progettata la nostra linea e la stazione metro a servizio dell’aeroporto».

L’assessore regionale Marco Falcone, in merito, ha spiegato che «la costruzione, finanziata e avviata dal governo Musumeci, della futura stazione ferroviaria di Fontanarossa servirà al rapido salto di qualità per la linea Messina-Catania-Siracusa. I viaggiatori siciliani provenienti da territori come Messina, Siracusa o Caltagirone, già dall’anno prossimo, saranno sempre più invogliati a usare il treno per raggiungere Fontanarossa usando il nuovo scalo ferroviario, a sua volta collegato all’aerostazione attraverso un tunnel sopraelevato voluto dalla Regione. Si compirà così già dal 2020 un primo step di intermodalità per Fontanarossa – aggiunge Falcone – che, a sua volta, crescerà ancora con l’arrivo della metropolitana, a seguito dell’appalto finanziato e varato negli ultimi mesi col supporto della Regione».

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Redazione
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