Meridi convoca i creditori nella sede del Catania Calcio a Torre del Grifo

Di Vittorio Romano / 09 Novembre 2019

Catania – I creditori della Meridi, la storica società del marchio “Fortè”, sono stati convocati in via informale il prossimo 15 novembre a Torre del Grifo, il complesso sportivo in territorio del Comune di Mascalucia dove si allena il Calcio Catania, per discutere sulla situazione della società. Questa, nella lettera inviata, ha comunicato di aver accusato, a causa del protrarsi di una congiuntura non favorevole del mercato di riferimento, tensioni finanziarie che hanno impedito di alimentare il ciclo produttivo dei vari punti vendita e di ottenere i livelli di marginalità previsti. E ciò ha reso necessaria la predisposizione di un piano di ristrutturazione dei debiti ai sensi e per gli effetti dell’art. 182-bis, R.D. 267/1942 (legge fallimentare) e idoneo a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria e assicurare il riequilibrio della situazione economico-finanziaria della società.

Secondo Meridi, che ha convocato tutti i creditori invitandoli a sottoscrivere un verbale delle presenze, l’adesione costituirebbe un momento determinante per il buon esito della procedura intrapresa e consentirebbe la salvaguardia dell’occupazione. La comunicazione di Meridi lascia però un po’ sorpresi perché l’articolo 182-bis prevede una procedura innanzi al Tribunale competente e non degli incontri tra i creditori. La stessa potrebbe dunque essere interpretata come un atto informale finalizzato a comprendere chi dei creditori sarebbe disponibile ad accettare una rimodulazione del proprio credito.

Tra l’altro non è ben chiaro chi abbia autorizzato tale accordo di ristrutturazione, visto che la determina dell’amministratore della Meridi, Carmelo Sapienza, prevede il ricorso alla procedura di concordato preventivo e la salvaguardia dell’occupazione sarebbe già garantita dalla cessione dei 90 punti vendita, già avvenuta stando alle dichiarazioni del patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti. Allo stato, però, non si sa ancora chi avrebbe acquistato i punti vendita né è stato depositato l’accordo di ristrutturazione dal quale sarebbe possibile evincere in che proporzione verrebbero pagati i creditori e quando tali pagamenti dovrebbero avvenire. È improbabile che alla convocazione i creditori possano rispondere tutti presente, sia perché alcuni di loro si trovano in altre parti d’Italia, sia perché non è stato anticipato nulla del piano di ristrutturazione. Sarebbe a questo punto auspicabile che la società chiarisse esattamente chi è il soggetto che ha acquistato i punti vendita, a che prezzo e con quale garanzia per i lavoratori. E, cifre alla mano, qual è il piano di ristrutturazione proposto e quali sono le sorti del concordato preventivo deciso dall’amministratore Sapienza.

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Redazione
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