CATANIA – «Sono gravi, diffamatorie e lesive della professione medica e dell’immagine dell’ospedale Gravina e dell’Asp di Catania le dichiarazioni diffuse sui social network e riportate da organi di stampa, senza verifica preventiva, relative alla presunta tardiva diagnosi di meningite a un paziente di 28 anni». Lo afferma, in una nota, l’Azienda ospedaliera Gravina di Caltagirone.
L’Azienda ritiene siano da «condannare gravi affermazioni che istigano alla violenza contro gli operatori, procurano un immotivato allarme e diffamano i medici, in particolare i professionisti che hanno prestato le cure al paziente e hanno costantemente informato i familiari». E aggiunge che «l”iter diagnostico seguito dai sanitari del Gravina è stato corretto ed è stato condotto secondo le procedure previste per le condizioni cliniche del giovane».
Dopo una serie di accertamenti, è la ricostruzione dell’ospedale di Caltagirone, il paziente è stato «sottoposto a una nuova visita neurologica» e «alcuni sintomi hanno fatto sospettare una meningite virale». Diagnosi confermata da esami sul ‘liquor’ eseguiti al Policlinico, «com’è riscontrabile – sottolineano dal Gravina – dalla cartella clinica del paziente, e che dimostra la correttezza dell’iter diagnostico seguito dai sanitari dell’ospedale di Caltagirone». «Prima che giungesse la risposta dal Policlinico – chiosa l’Azienda – il paziente si autodimette contro il parere dei sanitari. Trattandosi di patologia virale non è necessario avviare nessuna profilassi».