La Guardia di finanza ha sequestrato su ordine del Tribunale di Catania che ha accolto una richiesta della Procura etnea, conti correnti e beni immobili, per un valore di circa 7 milioni di euro, di proprietà di nove soggetti, indagati per utilizzo ed emissione di fatture “false” che hanno consentitoagli stessi di realizzare un’evasione fiscale milionaria.
Tra i destinatari della misura cautelare reale figurano Barbara Prezzavento di 53 anni e Consolato Pellegrino di 62 anni, nella loro qualità di amministratori di imprese che gestivano un supermercato a marchio Eurospin, destinatari di un provvedimento di sequestro di oltre due milioni di euro pari alle imposte evase. Poi ci sono Stefano Compagnini, 65 anni, ex dipendente del Comune di Catania, che risultava essere il reale amministratore di una serie di imprese intestate a prestanomi quali Carmelo Scariolo di 67 anni e Maria Grazia Giuseppina Barbagallo di 62 anni, Concetto Tasco di 28 anni, i quali hanno emesso le fatture per operazioni inesistenti per servizi di pulizia e disifestazione.
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle etnee hanno, dunque, fatto emergere la figura centrale dell’allora dipendente pubblico Compagnini, destinatario di un decreto di sequestro di oltre due milioni e mezzo di euro. Altre imprese avevano beneficiato delle fatture emesse dal reticolo di società a lui riconducibili, tra le quali l’azienda di stocaggio di rifiuti Sicula Trasporti, che utilizzava fatture false per oltre un milione e duecentomila euro, evadendo imposte per oltre 730 mila euro. Il legale rappresenante Giuseppe Leonardi di 86 anni è destiantario di un sequestro di importo pari a quello delle imposte evase. Risultano aver utilizzato le false fatture e quindi sono anche loro destinatari del provvedimento di sequestro Alessandro Giuseppe Condorelli di 47 anni, titolare di una impresa di vendita all’ingrosso di materiale elettrico e Antonino Spadaro di 30 anni, all’epoca dei fatti, gestore di una tabaccheria.
Le investigazioni di polizia economico-finanziaria, durate più di un anno, hanno consentito di portare alla luce un sofisticato sistema di evasione basato sulla produzione di documentazione giustificativa di oneri totalmente falsa. Ad esempio veniva registrato come alcune imprese avevano stipulato dei falsi contratti di locazione per un capannone di loro proprietà mai utilizzato. Il sequestro operato dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria ha preso spunto da una verifica fiscale avviata nei confronti di una delle due imprese che gestivano un supermercato (a marchio Eurospin). L’ispezione amministrativa è stata condotta attraverso accertamenti bancari e riscontrata mediante sopralluoghi nonché acquisizioni testimoniali. Va segnalato che la catena di supermercati Eurospin e la società che gestisce il marchio, Eurospin Sicilia, sono estranee alla vicenda giudiziaria in rassegna.