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Mascalucia, l’appello di una mamma: «Cerco la foto di mio figlio morto neonato»

Di Carmelo Di Mauro |

MASCALUCIA (Catania) – «Sono la signora Sebastiana Mangano e abito a Mascalucia. Desidero rifare il mio appello perché spero che in queste feste qualcuno possa aiutarmi: cerco qualcuno che è stato battezzato il 31 luglio 1983 nella chiesa Madre di Mascalucia. Lo stesso giorno è stato battezzato il mio bambino, Giuseppe, che è deceduto il giorno dopo e del quale non ho foto. Cerco qualcuno che possa fornirmi una foto che ritrae mio figlio assieme agli altri battezzandi che quel giorno erano in dodici». È l’ennesimo appello che mamma Sebastiana ha lanciato in questi giorni attraverso i social. Al parroco della Chiesa madre, dove venne battezzato suo figlio, don Paolo Riccioli, ha chiesto la lista degli altri bambini battezzati quel giorno in modo da poter rintracciare i genitori. Ma il sacerdote, per ragioni di privacy, non le ha potuto fornire i nomi.

Così la signora si affida ai concittadini di buona volontà per riuscire a realizzare questo sogno: «Avere una foto da mettere sulla tomba del mio bambino». La signora Mangano si è rivolta anche alla trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”, finora senza successo. Giuseppe Modica aveva problemi di salute. È volato sulla terra solo il tempo di un battito d’ali lasciando un grande vuoto in una donna che ancora non si rassegna: Giuseppe vive nel suo cuore, ma ha anche bisogno di guardare una sua foto per parlargli, esprimergli tutto il suo amore.

«Il bambino aveva gravi problemi di salute: nato con la palatoschisi, aveva piedi torti e problemi alle mani. L’abbiamo battezzato subito perché avevamo capito che la situazione stava peggiorando – spiega la donna – E ricordo che c’era un fotografo quel giorno che scattava delle foto, ma non siamo riusciti a contattarlo perché eravamo troppo in ansia per la salute del piccolo. Il giorno dopo Giuseppe è volato via. Era il 1° agosto». Dopo un vero e proprio calvario. «Apena nato, era il 16 maggio, mi è stato subito tolto e ricoverato al Policlinico di Catania, dove è rimasto per ben 27 giorni… – racconta ancora la donna – Vedevo il mio bambino solo attraverso i vetri. E non sempre riuscivo a individuarlo». Una volta dimesso Giuseppe fu ricoverato a Messina per essere ingessato, ma per un’ernia strozzata il 16 luglio fu sottoposto a un delicato intervento a Catania. Molto debilitato, visse altri 15 giorni.

Trentasei anni dopo la morte del figlio il desiderio di procurarsi una foto? «Nel mio inconscio – spiega – ho sempre avuto quel desiderio profondo di rivedere il viso del mio bambino e di farglielo conoscere agli altri miei due figli. Poi ho sognato i miei genitori, deceduti da qualche tempo, che mi guardavano mentre allattavo Giuseppe… senza volto. Da quella notte è scattato in me un desiderio irrefrenabile di cercare una sua foto». Don Paolo Riccioli, parroco della Chiesa Madre di Mascalucia, al quale la donna s’è rivolta per avere i nomi dei genitori dei bambini battezzati quel 31 luglio, ribadisce che per questione di privacy non può esaudire la richiesta. «Sto lavorando – afferma – per cercare di rintracciare in modo discreto quei genitori, anche se è molto difficile visto che nell’83 venivano a battezzarsi anche non residenti. Si tratta di avere pazienza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA