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Lungomare dei Ciclopi, prende corpo il sogno di unire Aci Castello e Aci Trezza

Di Redazione |

ACI CASTELLO –  Il “business plan” sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale che dovrebbe innanzitutto portare al congiungimento “mai realizzato” del Lungomare dei Ciclopi, punto centrale del tentativo di acquisizione, da parte del Comune, dell’omonimo Lido. È un’opera iniziata al tempo dell’amministrazione Drago e che ora comincia a mostrare le fattezze. A tal proposito martedì sera il sindaco Carmelo Scandurra ha convocato le forze politiche prima di incontrare le associazioni e le altre realtà comunali «da cui attende contributi per prendere una decisione in merito».

Chiaramente nell’atteso futuro resterebbe lo stabilimento balneare con attività di destagionalizzazione per un costo di € 1.096.204; ci sarebbe poi un Centro di educazione ambientale con spazi polivalenti e servizi di ristorazione (€ 924.557) e un’area pubblica con lo “spazio sul mare” e “il giardino storico dei Ciclopi” (€ 590.720).

La pista ciclopedonale sarebbe fruibile in tutti i periodi dell’anno con accesso libero mentre è prevista un’area a parcheggio per 250 posti di cui 180 interrati (con parcheggio automatizzato su tre piani) e il cui costo sarebbe di € 3.502.362.

Infine la pista ciclopedonale di 4 metri (nei due sensi con percorso pedonale affiancato) permetterebbe di collegare i due lati monchi del lungomare dei Ciclopi attraversando l’attuale Lido i cui fruitori dovranno oltrepassare la pista ciclabile attraverso dei sovrappassi pedonali. In tal modo potranno “raggiungere il solarium situato sul territorio demaniale”.

In parti della sopraelevazione il sistema strutturale sarà “in acciaio e legno su fondazione a bicchiere in cassoni cementizi prefabbricati” garantendo “sicurezza anche in condizioni avverse di mareggiate”. Il costo per quest’ultimo aspetto dell’opera è di € 649.600 che, aggiungendo le competenze tecniche, porterebbe la somma complessiva a € 7.334.534,85 (Iva esclusa). Una bella somma, «faraonica», ha aggiunto l’ex sindaco, così come i consiglieri Carbone e Tosto pur valutando l’interesse dell’opera.

In verità il sindaco Scandurra ci ha detto che il progetto che va a presentare all’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia è per l’acquisizione del lido (mantenendo l’attività in corso con salvaguardia del livello occupazionale) con il fine soprattutto del passaggio pedonale e ciclabile (utilizzabile anche dalla Protezione civile).

«Il business plan ha costi enormi ma il parcheggio può non essere ancora realizzato come altre cose. Basterebbero per l’area pubblica e per la ciclabile. circa 2 milioni e 300 con un lido autonomo. D’altra parte già nel piano triennale delle Opere pubbliche sono previsti quasi 2 milioni per un precedente progetto sul lido, mentre la variante al progetto può essere sempre fatta». Dopo il trasferimento al Comune ci sarà lo studio di fattibilità seguito dalle procedure di approvazione della Soprintendenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA