Catania
Lo sfogo social di Mario Venuti sulla zona del Castello Ursino: «L’idillio con il popolo è finito»
Il cantautore siciliano affida a Facebook il suo rammarico per il degrado della zona
Un lungo post per un denuncia sociale. Il cantautore siciliano Mario Venuti sceglie di affidare a Facebook il suo sdegno per una zona, quella del Castello Ursino, in cui anni fa ha scelto di abitare. Una zona del centro storico, a pochi passi da piazza Duomo, molto bella, caratterizzata dal maniero Federiciano, ma purtroppo anche “affossata” da inciviltà e microcriminalità.
Lo sfogo
“Vent’anni fa scelsi di venire a vivere in un quartiere che i borghesi della città disdegnavano perché considerato malfamato. Però come in molte zone dei centri storici che col tempo avevano subito un degrado, si trovavano case bellissime, sontuose, con soffitti a volta affrescati, ampi saloni gattopardeschi, abitazioni della ricca borghesia ottocentesca, poi abbandonate in favore delle “case nuove” dei quartieri alti. Mia madre mi disse: Mario, no ti prego, in quel quartiere no! Io le dissi: vedrai che qui nel giro di pochi anni cambierà e la casa si rivaluterà. Così è stato. La zona del Castello Ursino adesso è il centro della Movida cittadina, e il quartiere è abitato da alternativi o gente che comunque ha puntato su un futuro cambiamento. Che però è stato parziale. Ovviamente una sacca piuttosto numerosa di vecchi abitanti continua a vivere qui. Io, infarcito di pasolinismo, provavo anche una certa empatia per gente semplice che lotta ogni giorno per svangarla. E in effetti molta gente qui, lavora duramente e onestamente per permettersi una vita dignitosa. Sono gentili con me e c’è un rapporto di reciproco rispetto. Naturalmente ci sono anche molti immigrati che mi sembrano discreti e rispettosi.
Gli incivili
Una parte degli autoctoni però, purtroppo non ha fatto il salto evolutivo che si richiede a chi deve stare in una comunità civile. E purtroppo la mia empatia nei loro confronti diminuisce di giorno in giorno. Posteggiatori abusivi che spadroneggiano davanti ai ristoranti della piazza e che adesso fanno posteggiare le macchine perpendicolarmente al marciapiede così da occuparlo e impedire il passaggio dei pedoni. La recente introduzione della raccolta differenziata porta a porta, fatica a entrate nelle abitudini e la gente butta di tutto dappertutto. Uno scempio. La parte pedonale che costeggia il castello è infestata da moto che sfrecciano in barba alle regole, incuranti dei turisti che passeggiano ammirando il castello, o di chi come me porta il cane a passeggio o di chi va in giro a piedi con i bambini. Nessuno gli dice niente perché ti rispondono male e i loro genitori più maleducati di loro sarebbero pronti a difenderli. Forze dell’ordine non se ne vedono mai. I prati sono un merdaio perché molti non raccolgono le deiezioni dei loro cani. Insomma il degrado morale e materiale avanza sempre più. E la mia sopportazione diminuisce. Non voglio andare via perché amo la mia casa e cerco comunque di trovare i lati positivi di vivere in un posto centralissimo che mi evita l’uso quotidiano della macchina. Però è dura. Lo “zaurdo” (il tamarro) che prima mi poteva stare anche simpatico, lo trovavo folcloristico, adesso mi suscita rabbia. Probabilmente sono io ad essere cambiato con l’età e mal sopporto la maleducazione e la mancanza di rispetto verso gli altri. Però lo stato d’animo attuale è questo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA