Catania
Lo sconforto di Rita: «Via da casa ricostruita dopo il sisma del 1984»
ZAFFERANA ETNEA – «La mia casa ha retto alla scossa di terremoto ma ci sono delle crepe che i vigili del fuoco mi hanno spiegato possono allargarsi in caso di altre scosse. Così è stata dichiarata inagibile. Sono senza forze. Questa casa l’aveva ricostruita mio padre dopo il terremoto del 1984. Avevo 14 anni». Lo dice Rita Di Mauro, 49 anni, la cui casa colpita dal terremoto di ieri è in Via Vittorio Emanuele, a Fleri, frazione di Zafferana Etnea (Catania); la donna esterna il suo sconforto mentre raccoglie dall’abitazione alcuni abiti e oggetti con l’assistenza dei vigili del fuoco.
«E’ stato uno choc – aggiunge -. Dopo la scossa siamo fuggiti e siamo rimasti nel centro di raccolta fino al mattino». Rita Di Mauro era in casa con il figlio Luca di 27 anni; l’altra figlia, Ylenia, di 27 non era in casa al momento della scossa. Accanto a lei, in strada, con alcune valigie vi sono i due bambini di una famiglia albanese che abitava in una casa presa in affitto, anch’essa costretta a lasciare l’abitazione.
Le persone rimaste senza abitazione a Fleri sono assistite in una scuola elementare della frazione e sono ospitate chi in casa di parenti, chi in due alberghi di Zafferana Etnea associati alla Federalberghi, il «Primavera dell’Etna» e l’«Emmaus», con i quali il Comune di Zafferana Etnea ha stipulato una convenzione. A spiegarlo è l’assessore alla Politiche sociali Graziella Torrisi.
«Non conosciamo il numero esatto degli sfollati, non dormono qui – ha detto l’assessore – consumano i pasti a pranzo e cena e poi vanno via. E’ un momento di disagio totale, La gente non ha solamente perso la casa ma anche la sua attività. E’ un miracolo che non sia morto nessuno. Noi stiamo intervenendo con i volontari e la protezione civile per dare coperte e pasti che vengono forniti da un ristorante di Zafferana Etnea». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA