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Il caso

Lidl contro Rfi, scontro a Fiumefreddo: il treno passerà nel parcheggio del supermercato

La questione è finita davanti al Tar di Catania: la ferrovia dovrà passare nell'area davanti all'ingresso principale del punto vendita

Di Luisa Santangelo |

Lidl contro Rete ferroviaria italiana. È lo strano caso di Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania, dove i progetti per il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo tocca anche un’area di proprietà della nota catena di supermercati. Di preciso, una parte del parcheggio (e di conseguenza l’ingresso principale), inserita tra le aree da espropriare per permettere l’ammodernamento della linea ferrata.«Si stanno cercando delle soluzioni che vadano bene sia per Rfi sia per la Lidl. L’obiettivo è, naturalmente, andare avanti senza dovere sacrificare né l’una né l’altra cosa», spiega il sindaco di Fiumefreddo, Angelo Torrisi.La questione è finita davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania che, pochi giorni fa, si è espresso rigettando il ricorso di Lidl che aveva chiesto l’annullamento di una serie di atti amministrativi, tra i quali l’approvazione definitiva del progetto della Giampilieri-Fiumefreddo e la delibera del Consiglio comunale che esprimeva parere favorevole. Nella sentenza appena pubblicata, il Tar ripercorre la storia dall’inizio. E dal fatto, cioè, che al supermercato Lidl si accede dalla strada statale 120. «L’area è interessata da un procedimento espropriativo», si legge nel ricorso. Esproprio necessario all’esecuzione del raddoppio ferroviario. I binari già adesso sono vicinissimi al supermercato: 150 metri dall’imbocco del parcheggio alle rotaie. Se si considera, invece, il retro del supermercato, la distanza scende a 50 metri.«Attualmente è previsto che, in corrispondenza della statale 120 in direzione Randazzo, un tratto del raddoppio ferroviario sia interrato. C’è quindi una parte della statale che, di fatto, sarà chiusa per realizzare una bretella e una rotatoria di collegamento con il tratto successivo della stessa strada», continua il sindaco Torrisi.La parte che sarà chiusa, allo stato attuale, è quella di fronte alla Lidl. Che, quindi, si troverebbe a dovere spostare ingresso e parcheggio sul retro del fabbricato.«Non si comprende perché non venga realizzato un sottopasso al fine di garantire la continuità dell’asse commerciale», suggerisce un tecnico incaricato dal colosso tedesco. In alternativa, suggerisce sempre Lidl, si potrebbe realizzare una «rotatoria sulla bretella di progetto» e «un ingresso sul lato posteriore del fabbricato diretto al magazzino, per permettere il transito e la sosta dei mezzi pesanti e mantenere inalterata la funzionalità del parcheggio secondo gli standard urbanistici». Senza venirsi incontro, sottolinea la società, il danno economico per il negozio dovuto alle difficoltà di fare entrare i mezzi pesanti e alla riduzione dei posti auto disponibili rischierebbe di «non trovare adeguato ristoro nell’indennità di esproprio».Risponde Rfi: la statale non sarà chiusa, ma solo deviata, e comunque «non sussiste alcuna necessità di realizzare un sottopasso».All’inizio del 2024, sia Lidl sia le società di Ferrovie dichiarano di potere arrivare a una «bonaria composizione della controversia», anche in tempi abbastanza brevi. Il Tar, quindi, rinvia l’udienza e lascia che siano le società a tentare di risolvere. All’inizio dell’estate, però, la questione non è ancora risolta. E i giudici amministrativi dicono che no, un altro rinvio non è possibile: anche perché, la sentenza potrebbe chiarire i contorni dentro ai quali muoversi, anche in via extra-giudiziaria. Sul punto, dice il Tar: le decisioni di una pubblica amministrazione possono essere sindacate dai magistrati «nei soli casi in cui esse appaiano obiettivamente irragionevoli». Il raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo (che è una tratta della rete Palermo-Catania-Messina) è stato definito dal ministero delle Infrastrutture «opera pubblica di particolare complessità» e «di rilevante impatto». Il progetto per portarlo a compimento, dicono i giudici, non appare né irragionevole né arbitrario. Se poi si troverà un’altra soluzione in una sede diversa dal Tar, ben venga. Intanto, per la magistratura amministrativa di Catania, le proteste di Lidl possono essere rimandate al mittente.

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