il caso
Librino e le due scuole depredate e ridotte in ruderi pericolosi
Una volta le chiamavano scuole, oggi sono edifici fantasma con attrezzature sparite, muri sfondati e bivacchi ovunque. Zone inaccessibili per i ragazzi di Librino – che avrebbero bisogno di spazi per giocare e socializzare – ma non per vandali o ladri che hanno quasi completamente distrutto tutto.
Si tratta dei due ex plessi scolastici, in via della Dalia e Stradale San Teodoro a Catania, dell’istituto “Brancati” ridotti a scheletri di cemento e lamiere contorte. Edifici fantasma “protetti” da blocchi di cemento o da reti in acciaio che servono a ben poco.
«Lasciarle in queste condizioni non ha assolutamente senso e rappresenta un affronto ad un quartiere che ha bisogno di strutture aperte alla gente e non di incompiute. Parliamo di due edifici che si trovano a pochi passi dalla Porta della Bellezza». A spiegarlo è il già consigliere comunale di Catania Salvo Spadaro che continua: «Ho raccolto le segnalazioni degli abitanti della zona assolutamente esasperati da un degrado di proporzioni inimmaginabili. Addirittura, nel caso dell’ex scuola dello Stradale San Teodoro, vengono accumulate montagne di materiale pericoloso che puntualmente viene dato alle fiamme con grosso rischio per la pubblica incolumità».
Cosa si può fare allora?
«Rivalutarle, magari con finanziamenti europei, e poi consegnarle alle associazioni del territorio- conclude Spadaro- qualsiasi soluzione andrà bene purchè non si lascino più alla mercè della criminalità che qui per anni ha causato danni incalcolabili».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA