CATANIA – «Porte chiuse al call center Qè al rientro dei lavoratori dallo sciopero. Una brutta sorpresa per i 600 operatori senza stipendio e senza ammortizzatori da 4 mesi». Lo segnalano i sindacati che hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri, e parlando di «serrata aziendale per dei dipendenti che da troppe settimane vivono una pericolosa situazione di stallo, un limbo insopportabile».
Un esposto è stato presentato da Slc Cgil e Fistel Cisl anche all’Ispettorato del lavoro che ha convocato una riunione, «alla quale – sottolineano i sindacati – l’amministratore delegato del call center ha preferito inviare una nota e non partecipare».
Per la Slc Cgil di Catania «quello dell’azienda è un atto deplorevole» ed «è soltanto l’ultima delle iniziative contro i suoi lavoratori». «Stiamo continuando a sollecitare il Mise per l’apertura di un tavolo di crisi – aggiungono dal sindacato – che possa risolvere questa vertenza delicatissima. Riteniamo inaccettabile il silenzio assordante delle committenti Enel, Inps, Wind e Sky».
La Slc Cgil «stigmatizza la latitanza del sindaco della Città metropolitana rispetto all’impegno di un intervento e soprattutto rispetto alla promessa di un incontro che ad oggi sembra solo utopia». E annuncia la presentazione di «un esposto alla Procura per fare chiarezza sui comportamenti di una azienda che appaiono fuori dalle regole».