La sezione catanese dell’Associazione nazionale magistrati scende in campo per tutelare Iolanda Apostolico finita nel tritacarne mediatico dopo il suo no al trattenimento di alcuni migranti tunisini.
“Continuiamo a deplorare con sconcerto, dolore e preoccupazione – si legge in una nota dell’Anm catanese – la campagna di persecuzione mediatica promossa da alcuni organi di stampa e da esponenti politici della maggioranza di governo contro il giudice del Tribunale di Catania Iolanda Apostolico, “rea” di aver adottato alcuni provvedimenti di diniego di convalida del trattenimento amministrativo di migranti – provvedimenti seguiti da altri di tenore sostanzialmente analogo da parte di altri uffici giudiziari.
Il diritto dell’immigrazione è materia assai complessa che attiene ai diritti soggettivi delle persone: tale complessità è data non solo dalle molteplici fonti giuridiche (anche sovranazionali) coinvolte, ma anche dai frequenti mutamenti normativi che interessano tale ambito.
Il dibattito sulle decisioni giudiziarie – anche pubblico ed anche in questa materia – è lecito e, anzi, ben accetto. Ma non una riga di critica ragionata traspare negli interventi pubblici sopra accennati, bensì solo sconsiderati ed indecorosi attacchi alla persona del giudice (finanche invocando – non è dato comprendere a che titolo – la sua ‘espulsione’ dal corpo della magistratura), perpetrati in ambiti estranei alla sfera professionale, sino al punto di pedinare e riprendere la collega nei suoi quotidiani spostamenti privati.
Tali attacchi, peraltro ripetuti a mo’ di stillicidio, nulla hanno a che vedere con la professionalità del magistrato e con le specifiche decisioni adottate nell’esercizio della funzione giurisdizionale, ma appaiono unicamente mirati a screditarne la figura; essi hanno inoltre l’effetto di intimidire coloro i quali – colleghi della suddetta giudice – saranno chiamati a pronunciarsi su vicende analoghe.
La Giunta Esecutiva Sezionale dell’Associazione Nazionale del Distretto di Catania invita pertanto tutti coloro che stanno promuovendo questa indegna campagna denigratoria a desistere immediatamente da tali inaccettabili ed illegittimi comportamenti, e ribadisce che continuerà a tenere alta la guardia di fronte all’eventuale perpetuarsi di tale linciaggio mediatico, valutando anche con i diretti interessati ogni opportuna iniziativa ulteriore da intraprendere a tutela della dignità dei colleghi”.