Nel primo dei tre test match di novembre, l’Italrugby ha sconfitto al Massimino di Catania davanti a circa 15 mila spettatori le Isole Figi con il punteggio di 19-10. Primo tempo: 10-10.
Gli azzurri del ct Conor O’Shea tornano così al successo dopo nove sconfitte consecutive. Sabato prossimo, Sergio Parisse e compagni sfideranno a Firenze l’Argentina, mentre il 25 se la vedranno a Padova con il Sudafrica.
Gli azzurri partono decisi e dopo 3′ trovano il vantaggio con Canna, preciso su punizione. Lovotti, al 6′, è costretto a lasciare il posto a Zanni per un colpo al naso, i figiani sono fisici ma assai indisciplinati, e così l’Italia ha spazio per pressare e un dominio evidente in touche. Un buon avvio, dunque, che però si spegne sotto la reazione degli ospiti, che al 22′ pareggiano dalla piazzola con Volavola. La battaglia si fa vigorosa, gli azzurri hanno voglia di sfruttare il ‘calorè dei siciliani e, al 27′, firmano la prima meta con Ferrari, che schiaccia sospinto dalla forza della sua mischia. Canna trasforma ed è 10-3 Italia. I figiani non ci stanno e nel finale di tempo spingono sull’acceleratore: al 34′ Castello salva in extremis su Tuisova, destinato al centro dell’acca dopo un erroraccio di Hayward; al 37’ Nakarawa fa fuori Parisse e Fuser per schiacciare tra i pali. Volavola non può fallire ed il match va all’intervallo sul 10 pari.
Nella ripresa Figi si basa ancora sulla fisicità, l’Italia stringe i denti e, nello sforzo, perde anche lucidità. Al 6′ Canna va in meta da touche figiana ma nettamente in fuorigioco, al 10′ gli ospiti, con Volavola, provano a centrare i pali da distanza siderale. Per fortuna Canna, quando chiamato a dar prova di mira su punizione, non fallisce il bersagli, colpendo al 13′ e al 17′ e portando i suoi sul 16-10. Debuttano in Nazionale l’agrigentino Licata e McKinley, che corona così il suo sogno sportivo dopo aver perso la vista ad un occhio. Figi con l’uomo in meno al 24′ per un placcaggio illecito di Volavola, l’Italia ha però speso molto e non riesce a sfruttare la superiorità numerica. Negli ultimi istanti, a mettere in sicurezza il risultato ci pensa proprio McKinley, che su piazzato sigla il 19-10 che permette agli azzurri di vincere e di portare sul 6-6 i precedenti con i figiani.
Gli azzurri partono decisi e dopo 3′ trovano il vantaggio con Canna, preciso su punizione. Lovotti, al 6′, è costretto a lasciare il posto a Zanni per un colpo al naso, i figiani sono fisici ma assai indisciplinati, e così l’Italia ha spazio per pressare e un dominio evidente in touche. Un buon avvio, dunque, che però si spegne sotto la reazione degli ospiti, che al 22′ pareggiano dalla piazzola con Volavola. La battaglia si fa vigorosa, gli azzurri hanno voglia di sfruttare il ‘calorè dei siciliani e, al 27′, firmano la prima meta con Ferrari, che schiaccia sospinto dalla forza della sua mischia. Canna trasforma ed è 10-3 Italia. I figiani non ci stanno e nel finale di tempo spingono sull’acceleratore: al 34′ Castello salva in extremis su Tuisova, destinato al centro dell’acca dopo un erroraccio di Hayward; al 37′ Nakarawa fa fuori Parisse e Fuser per schiacciare tra i pali. Volavola non può fallire ed il match va all’intervallo sul 10 pari. Nella ripresa Figi si basa ancora sulla fisicità, l’Italia stringe i denti e, nello sforzo, perde anche lucidità. Al 6′ Canna va in meta da touche figiana ma nettamente in fuorigioco, al 10′ gli ospiti, con Volavola, provano a centrare i pali da distanza siderale. Per fortuna Canna, quando chiamato a dar prova di mira su punizione, non fallisce il bersagli, colpendo al 13′ e al 17′ e portando i suoi sul 16-10. Debuttano in Nazionale l’agrigentino Licata e McKinley, che corona così il suo sogno sportivo dopo aver perso la vista ad un occhio. Figi con l’uomo in meno al 24’ per un placcaggio illecito di Volavola, l’Italia ha però speso molto e non riesce a sfruttare la superiorità numerica. Negli ultimi istanti, a mettere in sicurezza il risultato ci pensa proprio McKinley, che su piazzato sigla il 19-10 che permette agli azzurri di vincere e di portare sul 6-6 i precedenti con i figiani.