BIANCAVILLA – Il diverbio e le minacce, il branco e la spedizione punitiva, la rissa e i colpi di fucile. Ci sono tutti gli elementi per un ambiente da Far West urbano. E non manca neppure la campanilistica rivalità tra adraniti e biancavillesi, visto che i “contendenti” di questa vicenda appartengono ai due paesi-gemelli.
L’epilogo è macchiato di sangue: un ragazzo ferito all’addome (ricoverato in prognosi riservata) e un suo coetaneo fermato per tentato omicidio (è stato rinchiuso in carcere).
Una serata turbolenta, quella di sabato, tra Adrano e Biancavilla. La telefonata alla sala operativa dei carabinieri è partita dal pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. I medici della struttura ospedaliera hanno segnalato l’arrivo di un giovane, sanguinante a causa di una ferita d’arma da fuoco, trasportato fin lì non in ambulanza, ma da un’auto privata.
Pattuglie a sirene spiegate si sono divise tra la struttura sanitaria e la zona degli alloggi popolari di via dell’Uva, a Biancavilla. È qui che si è animata una rissa che ha coinvolto una decina di persone e che è culminata nell’esplosione di colpi di fucile e nel ferimento di un giovane ventunenne di Adrano.
I militari della stazione di Biancavilla e gli altri colleghi della compagnia di Paternò hanno lavorato tutta la notte chiudendo subito il cerchio. I dettagli si sapranno probabilmente oggi, ma secondo la ricostruzione investigativa, tutto sarebbe scaturito da un incidente stradale tra un’auto e uno scooter T-Max, verificatosi ad Adrano. Ne è nata un’accesa discussione.
Il conducente dell’auto, un biancavillese, si è poi diretto verso casa, in via dell’Uva. Ma sarebbe stato inseguito da un gruppo di adraniti. Il diverbio si è presto trasformato in rissa, culminata con i colpi di fucile ed il ferimento. Nel giro di poche ore, alla stazione dei carabinieri di via Benedetto Croce si è presentato il presunto sparatore. Si tratterebbe di un 23enne (pare il fratello del conducente dell’auto coinvolta nell’incidente). Il giovane è stato sottoposto a fermo e rinchiuso nel carcere catanese di piazza Lanza, in attesa della decisione sulla convalida. Non si ha traccia, al momento, dell’arma.
Il ferito, invece, è stato trasferito all’ospedale “Cannizzaro”. È stato colpito all’addome e avrebbe riportato anche lesioni al bacino e alla colonna vertebrale.