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La dura lotta di Denise contro la leucemia: dopo sette trapianti la speranza di una cura negli Usa

Il padre della giovane di Paternò, Giuseppe D'Amanti lancia un appello e una campagna di raccolta fondi

Di Mary Sottile |

Il suo sorriso, per certi versi disarmante, nonostante le difficoltà e quella luce straordinaria che ha sempre conservato negli occhi. Se si pensa a Denise, sono le prime cose che vengono in mente, oltre al fatto di trovarsi di fronte ad una bellissima ragazza. Lei ha 28 anni, da 11 lotta contro una leucemia che l’ha costretta in questi anni a diversi ricoveri e trapianti, sperando ogni volta che potesse essere l’ultimo ed invece così non è. Della sua storia ci eravamo occupati 11 anni fa, quando raccontammo la sua battaglia e quella che allora per tutti era una vittoria.

Le ricadute e i trapianti

Poi arrivarono le ricadute, i nuovi ricoveri, i primi trapianti. Ogni volta una speranza che poi si trasformava in delusione, ma mai in resa.In Italia per Denise non si può più fare nulla, tutto quello che era possibile fare, grazie al Sistema sanitario nazionale, è stato fatto. Ma Denise ha bisogno di un altro trapianto, di nuove cure per continuare a vivere. La battaglia contro il suo “male” non è finita. Per fortuna Denise non è sola, da sempre al suo fianco c’è il suo papà, Giuseppe D’Amanti, che lancia un appello. L’obiettivo è portare Denise in America, per poter continuare a sperare, ma la somma necessaria è consistente, circa 800 mila dollari.

La campagna di solidarietà sul web

Da qui la campagna lanciata sul web, con la creazione di un sito e di pagine social. È lo stesso D’Amanti che racconta la storia di Denise che «dal 13 marzo 2013 lotta contro la leucemia. Da quel maledetto giorno Denise ha subìto diverse cure che hanno lasciato strascichi terribili, quali: l’intervento di protesi bilaterale alle anche, stravaso da chemioterapia in un arto, quattro trapianti di midollo e la terapia con cellule Car-T. In questi 11 anni, grazie all’immensa forza della mia bambina e al lavoro di meravigliosi medici ed infermieri – dice D’Amanti -, ha avuto sette guarigioni seguite purtroppo da sette ricadute. Durante i controlli a seguito dell’ultima ricaduta, nell’ottobre 2023, in un centro molto importante in Italia e sotto le cure di un medico, considerato un luminare nel trattamento di questa malattia, le è stata diagnosticata la ricaduta di leucemia extra midollare mentre era in cura per la leucemia linfoblastica acuta, insomma questa mia povera creatura è stata molto sfortunata. A seguito di questa diagnosi nel novembre 2023 – continua Giuseppe D’Amanti – il medico ci dà la notizia che non avremmo mai voluto ricevere e ci comunica che non c’è più nulla da fare, di rientrare a casa con una confezione di morfina e attendere la morte inevitabile che sarebbe sopraggiunta nel giro di qualche mese.

Il rifiuto del verdetto

Da padre non ho potuto accettare questo verdetto e avvalendomi degli strumenti che la tecnologia ci mette oggi a disposizione, sono andato in giro per il globo interpellando tutti i più importanti centri al mondo nel trattamento di questa patologia. In un centro del Nord Italia hanno riportato la malattia in remissione ma necessita di ulteriore trattamento, tramite trapianto di midollo, per consolidare questa condizione. In Italia questo trattamento non è possibile farlo, infatti nessuno dei centri più importanti ci ha dato disponibilità. Tra i centri più all’avanguardia vi sono quelli degli Stati Uniti o d’Israele che mi hanno subito messo di fronte alla possibilità di accedere a cure innovative per consolidare e finalizzare la cura. Per tutto ciò che concerne le cure negli Stati Uniti o in Israele saranno necessari oltre 800 mila dollari, una cifra che come potrete immaginare non è a disposizione dei comuni mortali come me; con tutto il mio impegno e dando fondo a tutti i risparmi non potrei coprire nemmeno la metà di questa cifra ed il senso di impotenza che deriva da questa situazione mi distrugge. L’unico modo che ho per coprire la maggior parte dei costi è lanciare questa campagna di raccolta affidandomi alla generosità di ognuno di voi. Vi prego non lasciateci soli».Parte da qui la raccolta fondi per aiutare e sostenere le cure di Denise D’Amanti. A Paternò, città dove Denise vive, sono già in tanti ad aver aderito ed oggi si stanno organizzando eventi, con l’unica finalità di sostenere la famiglia. Chi volesse aiutare Denise può donare all’Iban: IT92F0760102400001070328867, intestato a Denise D’Amanti; oppure sulla piattaforma Gofundme, aderendo alla campagna “Salviamo Denise”. Per eventuali contatti, whatsapp al numero 345-3504253.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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