Catania – In merito alla notizia, diffusa nei giorni scorsi da un comunicato della Questura di Catania e ripresa dalla stampa, relativa ad un’ispezione nel bar “Magrì” di Viale Vittorio Veneto, i legali del titolare Pietro Magrì, avvocati Giuseppe Torrisi e Maria Rita D’Aliberti, intervengono con una nota.
«Al fine di evitare che la campagna mediatica diffamatoria, partita in seguito ad accertamenti ispettivi eseguiti presso il bar “Magrì” di v.le v.Veneto, 181, conclami un danno all’immagine e alla onorabilità del gestore dello stesso, il sig. Pietro Magrì ha conferito incarico a codesto scrivente studio affinchè, nei limiti del possibile e compatibilmente con le esigenze giudiziarie, venga chiarito e portato a conoscenza dei propri clienti che gli agenti ed ispettori, operanti nel rispetto della legge, hanno effettuato dei controlli specifici le cui risultanze sono assolutamente diverse per natura e per sostanza da quanto pubblicato in diverse testate on line e cartacee.
Nello specifico, a sostegno della verità fattuale, da non confondere con quella processuale che sarà affrontata in altra e diversa sede, è d’uopo chiarire che all’interno del laboratorio non è stata rinvenuta, e quindi verbalizzata, alcuna carenza igienico sanitaria se non la presenza di residui normali di prodotti alimentari inerenti la produzione artigianale in quel momento in esecuzione.Allo stesso modo sono stati riscontrati alcune guarnizioni usurate agli sportelli di un solo frigorifero, la mancanza di una protezione anti-intrusione di insetti volanti posta sull’apertura secondaria di via Sassari e, infine sono stati rinvenuti ben conservati nel laboratorio dei materiali non pertinenti l’alimentazione.
Senza entrare nel merito va certamente respinta la definizione che gli agenti operanti hanno rinvenuto all’interno del laboratorio cibi non adatti al consumo umano; sarebbe auspicabile che chi ha utilizzato tale definizione avesse anche la buona creanza di illustrare ai lettori cosa egli intende con tale dizione; la realtà è che all’interno sono state rinvenute delle confezioni di carne, per circa quattro chili, ben conservate acquistate presso il vicino supermercato, sito in via Teseo confezionate da questo in data 03/10/2016, insieme ad altri prodotti vegetali, tutti conservati all’interno del congelatore ad una temperatura di – 25 gradi.
Solo per completezza, fermo restando che l’attività del sig. Magrì Pietro, titolare dell’omonimo bar, vanta un’esperienza decennale e che mai all’interno dei suoi locali è stato rinvenuto alcunchè che possa far dubitare il rispetto del consumatore, senza disconoscere che certamente il volume spropositato degli adempimenti necessari richiesti dalla legge molte volte possono sfuggire o non essere perfettamente rispettate, ciò non toglie che ci riferiamo solo ed esclusivamente ad adempimenti di tipo amministrativo – contabile, giammai a violazioni di norme poste a tutela della salute del cittadino.Ci sembrava doveroso, anche se per necessità in modo superficiale, manifestare il dissenso innanzi a notizie pubblicate in modo errato ed inesatto e, pertanto, dannose all’immagine dell’attività del bar Magrì».