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Interrogazione all’Ars su presenza vanadio in acque di Maletto

Di Redazione |

PALERMO – «È la stessa carenza di informazione verso i cittadini a far pensare che sia il caso di applicare comunque, immediatamente, il principio di precauzione». Per questo, sul caso dell’alta concentrazione di vanadio nelle acque potabili del comune di Maletto (CT), due deputati di Diventerà bellissima, Giuseppe Zitelli e Giorgio Assenza, hanno depositato un’interrogazione all’Ars.

Una sola ordinanza del sindaco del municipio etneo, emanata nel maggio 2017, fa riferimento – spiega una nota – al superamento di valori nelle riserve idriche per uso potabile provenienti da Poggio Monaco e questi riguardano soltanto i coloformi totali. All’Arpa di Catania non è registrata alcuna analisi di prova dell’acqua consumata a Maletto mentre forti sono i sospetti che questa contenga, fra l’altro, vanadio ben al di sopra della soglia ritenuta non nociva di 50 microgrammi per litro, indicata dall’Europa, da decreti legislativi e da un dpr del 1988.

«Se tutto ciò si accosta all’aspetto torbido e al colorito paglierino notato dai malettesi nell’acqua che esce da loro rubinetti – sottolinea Zitelli – e si fa mente locale sul certificato e considerevole aumento dell’incidenza di malattie tiroidali anche gravi che insiste da qualche tempo sul territorio, diventa evidente l’urgenza di un controllo immediato, una indagine che verifichi l’entità dei minerali, e non soltanto di questi, contenuti nelle acque di tutte le sorgenti e dei pozzi utilizzati dal comune. Anche perché, oggi, gli abitanti della zona sono costretti a coprire chilometri per recuperare acqua potabile – conclude il vicepresidente della commissione Ue in assemblea – mentre ancora ricordano quando era la loro salubre acqua della sorgente di Schicci a richiamare visitatori da mezza provincia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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