Catania
In Piazza Europa bande di ragazzini rendono l’area “off limits” alla gente perbene
La protesta degli esercenti del “Borghetto”, ma anche degli storici frequentatori della zona e dei giovani che rifiutano tale andazzo
È da alcuni anni che piazza Europa è diventata la meta di bande di giovani, dai 13 ai 20 anni circa, che con i loro motorini scorrazzano con l’intenzione più o meno palese di dare fastidio a quanti il sabato e la domenica vorrebbero trascorrere la serata nei locali del Borghetto o semplicemente passeggiare in quella zona. Una situazione diventata insostenibile e che crea non pochi disagi.
«È circa da quattro anni che combattiamo con queste bande di ragazzi che invadono la piazza», dichiara Alessandro Ragusa, gestore di uno dei locali del Borghetto Europa. «Otto anni fa, quando sono nati i locali del Borghetto, potevamo lavorare tranquillamente: ora non è più possibile! Oggi la piazza versa in uno stato di degrado a causa della mancata manutenzione, è poco illuminata e manca un presidio permanente delle forze dell’ordine. Tutti questi fattori hanno fatto sì da attirare queste frotte di ragazzi che agiscono in branco con comportamenti incivili. Anche le forze dell’ordine, quando intervengono, a volte si trovano in difficoltà, perché una pattuglia non riesce da sola a contrastare questa miriade di giovani per cui diventa quasi inutile denunciare. Quindi siamo costretti a dover subire». «Allo scoccare della mezzanotte sparano fuochi d’artificio – continua Ragusa – più volte noi esercenti abbiamo chiesto un presidio costante delle forze dell’ordine, ma ci è stato negato. Abbiamo chiesto al Comune di Catania di intervenire per migliorare l’illuminazione della piazza, ma ci hanno risposto che questo servizio rientrava nella manutenzione ordinaria. Eppure da allora non è cambiato nulla. Si capisce bene che in posti dove manca l’illuminazione la delinquenza prolifera e, inoltre, diventano luoghi ideali per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Anche se le pattuglie della polizia o dei carabinieri si appostano per fermare i motorini, spesso sequestrandoli, non è sufficiente ad arginare questo fenomeno. Faccio un appello al questore e al commissario del Comune affinché intervengano in maniera massiccia per cercare di trovare rimedio a questa situazione, diventata oramai insostenibile».
Facile imbattersi in ragazzi che insultano, tirano bottiglie, fanno filmati a gente ignara di essere ripresa e che molto probabilmente finirà sui social. «Il sabato sera la zona diventa un tappeto umano di ragazzi – conferma Silvio Pantò, direttore di un altro esercizio commerciale di piazza Europa – girano con i motorini dentro la piazza, creando non pochi problemi di sicurezza. Spesso entrano nel nostro locale per andare in bagno, lasciando i servizi sporchi. Abbiamo cercato di bloccarli per non farli accedere, nel limite del possibile, ma poi ci trovavamo a dover discutere con ragazzini che rispondono anche in maniera maleducata. Alcune volte abbiamo assistito a litigi tra loro, a ragazzine che si accapigliavano. Non è bello». «Sembrerebbe – prosegue – che in queste ultime settimane la situazione sia migliorata. Non so se questo sia dovuto alla presenza delle forze dell’ordine, anche se non in maniera stabile, o se questi gruppi di giovani si siano spostati da qualche altra parte. Però va un pizzico meglio». Per chi nel fine settimana vorrebbe portare a giocare in piazza i propri figli, però, la situazione resta insostenibile: «Qui non si può venire più!», protesta Alfia Cavallaro, che con la sua famiglia frequentava stabilmente la zona: «La domenica pomeriggio, anche se in maniera più sporadica e in numero ridotto, questi ragazzini entrano con i motorini dentro la piazza, non curanti del fatto che ci siano bambini che vi giocano e che potrebbero essere investiti. E’ grave».
Marco Ternullo, 18 anni, studente universitario, non frequenta più il Borghetto proprio per questa situazione: «È diventato punto di ritrovo per ragazzi di diversa età e provenienti da diverse zone di Catania: da quelle più tranquille a quelle popolari; a volte sorgono delle antipatie, conseguenti anche all’estrazione diversa, che sfociano in veri e propri litigi. Spesso per motivi futili, per un semplice sguardo. Mi sembra assurdo e mi auguro che qualcuno possa fare qualcosa». Rabbia e delusione sono sottese in queste parole ma anche speranza che qualcosa possa cambiare in questa città troppo spesso trascurata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA