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In piazza Carlo Alberto il controllo “interforze”: illegalità, carenze igieniche, multe e sequestro di prodotti

In un caso un ambulando è fuggiti abbandonando mezza tonnellata di frutta

Di Redazione |

La Polizia ha eseguito una serfie di controlli in piazza Carlo Alberto, in pieno centro storico a Catania, dove, tradizionalmente, si svolge il mercato noto come “a fera ‘o luni”.

Le verifiche disposte dal questore sono servite per controllare le autorizzazioni per la vendita di alimenti, la tracciabilità e la genuinità dei prodotti ittici e ortofrutticoli, a tutela della legalità e a salvaguardia della salute dei consumatori.

La task force, coordinata dalla Polizia, ha visto l’impiego di 25 poliziotti della Divisione Anticrimine e della Squadra Volanti della Questura di Catania, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e della Polizia Scientifica, un team ispettivo composto da 6 ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto, 10 forestali del Corpo Forestale dello Stato e 5 medici del Servizio Veterinario e del Servizio Igiene dell’Asp di Catania e della Polizia Locale “Annona”.

La Polizia ha provveduto ad identificare 30 persone, di cui 12 già note alle Forze dell’Ordine. In particolare, alla vista dei poliziotti, chi gestiva un grande banco pieno di prodotti ortofrutticoli si è dileguato tra la folla per sfuggire ai controlli ed evitare sanzioni. Nel posto lasciato del tutto incustodito, è stata sequestrata dal Corpo Forestale della Regione Siciliana una tonnellata e mezza di frutta e ortaggi, che sono stati sottoposti ad una meticolosa verifica sulla salubrità dai medici veterinari. Le ispezioni accurate hanno accertato l’idoneità al consumo umano e, pertanto, i prodotti ortofrutticoli sono stati donati alla Caritas per aiutare i più bisognosi. Il Corpo Forestale della Regione Siciliana ha proceduto anche al controllo di 5 venditori di prodotti ittici e ortofrutticoli, sanzionandoli, anche in questo caso, per la mancanza di tracciabilità, elevando in totale sanzioni per oltre 7.500 euro.

La Capitaneria di Porto, grazie al lavoro del team ispettivo, composto da ispettori pesca, ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ha elevato 6 verbali di cui uno per commercio di prodotti ittici (alalunga) pescati in zone e tempi vietati con una sanzione di 2000 euro e cinque per mancata tracciabilità del pescato per complessivi 7.500 euro. Capitaneria di Porto e Corpo Forestale hanno sequestrato, in totale, 620 chili di prodotti ittici. Sono stati ispezionati due locali adibiti a deposito di pesce, frutta, ortaggi e verdura, riconducibili a due venditori presenti nella zona mercatale. La gravità delle condizioni igienico sanitarie dei due depositi è stata rilevata dai medici e tecnici del Servizio Igiene dell’ASP ed è stata disposta la chiusura immediata per mancanza dei requisiti igienico-sanitari, presenza di sporco pregresso, mancanza di qualsiasi sistema anti intrusione di insetti o animali ed è stato constatato anche un concreto rischio per la salute pubblica perché i locali erano privi di qualsiasi requisito minimo previsto. Per questi motivi, sono state elevate sanzioni per 5 mila euro. Nello specifico, 3 mila euro per la mancanza di autorizzazioni e 2 mila euro per la mancanza della procedura HACPP. Il personale medico, veterinario e tecnico del Dipartimento Veterinario dell’ASP ha ritenuto tutti i prodotti ittici sequestrati non adatti al consumo umano in quanto, non sono stati conservati nelle temperature previste dalle norme vigenti. I prodotti ortofrutticoli, invece, sono stati donati, nonostante la mancanza di tracciabilità, perché giudicati idonei al consumo umano. La Polizia Locale “Annona” ha contestato ulteriori sanzioni per oltre 8.000 euro a seguito delle rilevate irregolarità in ordine alla mancanza di autorizzazioni alla vendita di prodotti alimentari, mancanza di requisiti professionali dei venditori e occupazione abusiva di suolo pubblico.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA