Da quanto emerge dall’atto amministrativo sottoscritto, le parti hanno fissato come data di ultimazione lavori il 9 febbraio del 2017, ma hanno fissato anche altri punti importanti. Al secondo punto si legge: «Si conviene che gli stati avanzamento lavori vengano contabilizzati e liquidati mensilmente a mezzo della produzione della documentazione di rito». Al terzo è stato deciso di approvare «l’avvio della procedura del pagamento diretto ai subfornitori visto il provvedimento autorizzativo del tribunale di Catania del 6-05-2016 e sulla scorta delle previsioni di cui alla normativa vigente». Inoltre il contratto ha definito un cronoprogramma delle opere da realizzarsi con scadenze intermedie tassative, «specificando che eventuali ritardi nel raggiungimento delle tappe intermedie non potranno comportare lo slittamento del termine ultimo di conclusione lavori». Inoltre sono previste anche «penali intermedie per le scadenze tassative previste, ferma restando l’applicazione delle ultime penalità nel capitolato speciale e segnatamente la penale giornaliera prevista per ogni giorno naturale consecutivo di ritardo del termine indicato». Infine sono state delegate al «direttore dei lavori verifiche mensili di consistenza in ordine alla produttività del cantiere, alla percentuale del lavoro prodotto ed alla presenza attiva dei lavoratori presso il cantiere, al fine di monitorare l’andamento e riferirne al Rup».
Il contratto firmato ad agosto segna un definitivo passo avanti per l’importante opera sanitaria ed evidenzia anche la forte attenzione verso il San Marco rivolta dai vertici del Policlinico, che si sono esposti per agevolare il percorso e dell’amministratore giudiziario dell’Uniter. I due attori nei precedenti passaggi prima di quello finale, successivi alla «conferenza dei servizi» del gennaio scorso tenuta alla presenza delle più alte cariche e del prefetto, sono riusciti ad evitare che la complessa macchina finisse schiacciata dalle gravi problematiche giudiziarie che hanno riguardato l’Uniter
A questo punto, archiviata la prima fase, che sarà raggiunta a febbraio con la consegna della grande struttura, si passerà alla fase due che è quella del collaudo che orientativamente occuperà all’incirca 5 mesi. A luglio l’immobile potrà essere utilizzato a tutti gli effetti ed è in quel momento che si vaglierà la vera opportunità della struttura a diventare polo di eccellenza della sanità della zona sud della città.
E difatti in quel momento, archiviata con successo la consegna dei lavori, il tema vero e pressante diverrà quello dell’organico. Il problema è chiaro e conosciuto. Col trasferimento al Policlinico che a breve dovrebbe aprire il Pronto soccorso, di tutti quei reparti di emergenza del Vittorio Emanuele, nel San Marco, se l’organico dovesse rimanere quello attuale, mancherebbe per il San Marco tutto il personale per garantire il «Mcau» oltre che tutte le specialistiche collegate. Da oltre un anno il direttore generale Cantaro ha spedito numerose lettere all’assessore regionale alla Salute, Gucciardi, per chiedergli un intervento chiaro proprio sul personale da destinare al nuovo ospedale. Secondo una prima proiezione i reparti per i quali la direzione generale dell’azienda Policlinico pressa da tempo l’assessorato sono Cardiologia e Utin, Polo ortopedico, Mcau, Radiologia, Pediatria, Anestesia e Rianimazione. Per questi reparti sarà necessario uno sforzo e scelte chiare per mettere a pieno regime la struttura. Qualche giorno fa, durante uno dei dibattiti della festa dell’Unità, l’assessore Gucciardi ha chiarito che il San Marco sarà operativo non appena consegnato. A questo punto si può dedurre che l’assessorato abbia già messo nel conto la necessità che il nuovo ospedale di Librino abbia la dotazione organica necessaria. La discussione comunque è stata già avviata. Tra le possibili ipotesi, tutte da vagliare, anche quella di prevedere come primo atto temporaneo l’opzione di istituire un primario unico sia per i reparti del Policlinico trasferiti dal Vittorio Emanuele che per quelli sguarniti del San Marco. Ma è allo stato soltanto una ipotesi che circola. Sul punto relativo all’organico il direttore Cantaro avrebbe recentemente chiesto all’assessorato la necessità di istituire un «tavolo tecnico» per esaminare la questione e trovare le soluzioni più idonee nel rispetto delle procedure finanziarie.
Sarà quindi opportuno che per tempo i nodi siano stati sciolti, per dotare il San marco di tutte le professionalità necessarie e anche per evitare che l’incertezza ritardi l’apertura del pronto soccorso del Policlinico che secondo quanto emerge ormai sarebbe questione di pochi mesi. Va detto che il nuovo pronto soccorso del Policlinico ormai di prossima apertura, insieme alla altrettanto imminente apertura del «serpentone delle grandi specialità» e alle torri biologiche per la ricerca e l’avvio dei lavori del nuovo Pronto soccorso del Garibaldi centro, appaltato qualche giorno fa alla Tecnis, accresceranno il livello di assistenza e di strutture innovative tramutando Catania in uno dei poli sanitari pubblici più innovativi di tutto il Meridione.