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Il risiko delle Partecipate del Comune di Catania, ora tocca all’Amts (e c’è il nome per la presidenza)
"Sistemate" Sidra e Multiservizi, la prossima è Asec Trade
Ne è rimasta solo una, di quelle più richieste: l’Amts. Ormai la partita delle società partecipate del Comune di Catania si avvia alla conclusione. Per il prossimo 17 gennaio è fissata l’assemblea dei soci dell’Azienda metropolitana trasporti e sosta, nel corso della quale dovrebbe essere nominato il nuovo consiglio di amministrazione della società. Fabio Taccia, imprenditore del settore gastronomico, molto vicino al deputato regionale del Movimento per l’autonomia Giuseppe Castiglione, dovrebbe essere indicato come presidente. Accanto a lui, altri due consiglieri. Un triumvirato in sostituzione dell’ex amministratore unico Giacomo Bellavia.
Chi è Fabio Taccia
Nelle scorse settimane, era circolato un nome alternativo a Taccia. Si trattava dell’ex presidente dell’Ast Gaetano Tafuri, avvocato, volto noto in tutta la Sicilia (anche per via dell’Ast Aeroservizi e della gestione dell’aeroporto di Lampedusa). Si dice che la disponibilità di Tafuri sia stata saggiata: il suo nome, essendo lui manager storicamente vicino all’Mpa di Raffaele Lombardo, avrebbe soddisfatto i requisiti di spartizione politica dei posti di sottogoverno e avrebbe garantito al sindaco Enrico Trantino uno di quei «nomi di alto profilo» che andava cercando per riempire le caselle. Ma la promessa di scegliere Taccia era di vecchia data, impossibile cambiare le carte in tavola senza incidenti diplomatici.
Lascia Bellavia
La carriera nell’amministrazione di società a partecipazione pubblica di Giacomo Bellavia, però, non dovrebbe essere finita qui. Lasciata l’Amts, coi numeri di successo attestati nel bilancio e presentati alla stampa, per Bellavia dovrebbero spalancarsi le porte della Servizi città metropolitana di Catania (Scmc), nata dalle ceneri della Pubbliservizi. Partecipata dalla ex provincia, l’attuale amministratore unico è l’avvocato democristiano Mario Balsamo. La Dc, quindi, dovrebbe fare un passo di lato per lasciare spazio a Fratelli d’Italia. Bellavia, nonostante l’amicizia di vecchissima data con il senatore Salvo Pogliese (che quando era sindaco di Catania lo aveva voluto all’Amts), pare sia stato il nome fatto dal sindaco Enrico Trantino. I pogliesiani, dicono le voci, avrebbero preferito forse Tuccio Tringale, ex consigliere comunale con un trascorso variegato (Mpa, poi Pdl, poi con Sammartino quando Sammartino era nel centrosinistra, poi FdI). Pogliese lo aveva voluto come esperto del sindaco per seguire i rapporti con il Consiglio comunale. Su di lui, però, si sarebbe palesato un problema di requisiti. Da cui la marcia indietro e la scelta di rinnovare la fiducia a Bellavia.
La prossima è l’Asec Trade
Non sfugge che, tra le società partecipate, ce n’è un’altra i cui vertici non sono ancora stati rinnovati: è la piccola Asec Trade che, pure questa, potrebbe essere affidata a un nome gradito ai meloniani, espresso dal consigliere comunale Giovanni Curia (eletto con la lista “Trantino sindaco”) e supportato dal deputato regionale Dario Daidone. «Se non è la prossima settimana, al massimo Pubbliservizi si fa quella dopo», dicono i beninformati.
Le altre partecipate
Questo Risiko, insomma, è sulla via della fine. La Multiservizi è andata al commercialista Giuseppe Guglielmino (sammartiniano, quindi Lega), che si dice dovrebbe tenersi la presidenza fino a una modifica dello statuto che possa permettere il subentro di Nico Sofia, odontoiatra, nome che era stato fatto in origine ma che è saltato all’ultimo (per una questione di laurea inadatta, pare). Sidra all’avvocato Mario Di Mulo, che piace al deputato regionale di Forza Italia ed ex assessore comunale Salvo Tomarchio. Catania Rete Gas, infine, è rimasta a Fratelli d’Italia e con Gianfranco Todaro, vicino al consigliere comunale Daniele Bottino e all’eurodeputato Ruggero Razza, saldamente alla presidenza.