Catania – “Disposti anche a manifestazioni eclatanti pur di fare cominciare i lavori dell’autostrada Catania-Ragusa bloccati per questioni burocratiche dal governo nazionale”: è la presa di posizione dei sindaci dei comuni del sud est della Sicilia riuniti a Catania per esprimere disappunto “dopo l’ennesimo rinvio dell’apertura dei cantieri” dell’autostrada, appaltata nel 2005 ma ancora senza il via libera del Cipe. All’incontro erano presenti i primi cittadini di Catania, Ragusa, Lentini, Carlentini, Licodia Eubea, Francofonte e Monterosso Almo. “E’ inaccettabile – ha detto il sindaco del capoluogo etneo, Salvo Pogliese – che dopo 14 anni si discuta ancora dei percorsi amministrativi da intraprendere, malgrado la mancanza di un’opera così abbia già prodotto danni devastanti allo sviluppo di una fascia territoriale della Sicilia a cui anche l’area metropolitana di Catania guarda con attenzione. Non ci interessa sapere – ha proseguito Pogliese – quale sia l’iter che si vuole seguire, l’uno anzichè l’altro, ma il governo nazionale deve finalmente prendere una decisione insieme alla Regione e ai sindaci che chiedono a gran forza di essere convocati nelle prossime riunioni del pre Cipe. In quella sede – ha aggiunto Pogliese – ribadiremo che quella autostrada va considerata una priorità assoluta per le infrastrutture siciliane, considerato che nell’attuale percorso si registra la triste conta degli incidenti, purtroppo anche mortali, oltre ai ritardi e alle difficoltà di percorrenza”.
Con Pogliese, i sindaci Cassì(Rg), Bosco(Lentini), Gurrieri (Chiaramonte Gulfi), Stefio (Carlentini), Bosco(Lentini) e Verga (Licodia Eubea) hanno ribadito l’urgenza di sbloccare “un’opera indispensabile che blocca lo sviluppo di un intero comprensorio che riguarda anche l’aeroporto di Comiso, lo sviluppo turistico e commerciale nel ragusano e nel siracusano, senza contare la facilità che si avrebbe per raggiungere velocemente l’ospedale di Lentini”. In questo senso, i sindaci hanno reso nota “la possibilità che vengano emanate ordinanze di chiusura di parti del percorso attuale, qualora si dovesse ancora remorare nel dare il via libera a un’infrastruttura”.
Avanzata da parte dei sindaci anche l’ipotesi di presidiare stabilmente i lavori del Cipe fino a quando non verrà autorizzato l’inizio dei lavori: ”Il governo nazionale – ha chiosato il sindaco di Ragusa Peppe Cassì – da un canto dice di non volere fare le grandi opere per favorire quelle a valenza territoriale come la Catania Ragusa, ma dall’altro non sblocca quelle già incanalate come questa nostra che riguarda un vasto territorio siciliano. Noi sindaci a questo immobilismo non ci stiamo e siamo pronti a iniziative anche clamorose per richiamare l’attenzione del governo a chiudere subito questa pagina”.