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I 30 anni della Dia, Vallone: «La mafia non è morta ed è un ostacolo per il futuro dei giovani»

Il direttore della Direzione Investigativa Antimafia a Catania durante la presentazione, nel Teatro Massimo Vincenzo Bellini, della tappa nel capoluogo etneo della mostra "Antimafia itinerante"

Di Redazione |

«E' importante arrivare alle giovani generazioni e manifestazioni come queste che stiamo organizzando in tutta Italia servono proprio a questo: spiegare loro che la mafia non è morta ma è presente e che è l’ostacolo per il loro futuro. Se vogliono avere un futuro libero, possono farlo soltanto contrastando oggi le organizzazioni mafiose». Così il direttore della Dia Maurizio Vallone a Catania durante la presentazione, nel Teatro Massimo Vincenzo Bellini, della tappa nel capoluogo etneo della mostra "Antimafia itinerante", organizzata per celebrare i 30 anni della Dia ripercorrere la sua storia dalla fondazione ai giorni nostri. «La mafia – ha aggiunto Vallone – adesso non fa compie attentati eclatanti, non uccide magistrati e componenti delle forze dell’ordina ma tenta di insediarsi nell’economia lecita, di prendere appalti, di acquisire aziende, cerca di fare soldi e, attraverso questo di acquisire, potere ed è molto più difficile combattere una mafia che si nasconde». «Abbiate fiducia nelle forze dell’ordine, nella Direzione investigativa antimafia – ha concluso – perché soltanto combattendo insieme, soltanto convincendo i giovani che l'unica strada è quella al di fuori delle organizzazioni mafiose che avremo la certezza che questa è l’ultima generazione di vita delle mafie». 

Oggi pomeriggio Vallone ha svelato insieme al sindaco di Catania Salvo Pogliese la teca, coperta con il Tricolore, contenente la "Quarto Savona 15", l’autovettura della scorta del giudice Falcone, che resterà verrà esposta in piazza Bellini fino al 17 dicembre. 

Domani alle 11 nel Teatro Massimo Bellini è in programma un convegno dal titolo «Contrasto alle Ecomafie – Traffico illecito di rifiutì, nel quale interverranno, tra gli altri, oltre al direttore della Dia, il presidente della Commissione di Inchiesta sul Fenomeno della Mafia e della Corruzione in Sicilia Claudio Fava, il direttore Centrale Anticrimine Prefetto Francesco Messina, il Procuratore aggiunto della Repubblica di Catania Agata Santonocito, il Capo del II Reparto della Dia Lorena Di Galante. 

Foto di Orietta Scardino  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA