«La mia posizione, che è sempre stata chiara rispetto al dovere morale e legale dell’accoglienza, come precisato anche dall’Unione Europea, si associa a quanto detto da mons. Perego, presidente della commissione Cei sull'immigrazione: 'Gli sbarchi selettivi sono un attacco alla democrazia". Siamo uniti nel ritenere che questo meccanismo della selezione non tiene conto di vite indistintamente in pericolo, già provenienti da situazioni disumane, dall’altra parte del mare».
Lo ha detto l’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, intervistato dalla Gazzetta di Mezzogiorno. «Ovviamente è necessario impegnare tutte le nazioni europee nella solidarietà, ma, con questi atteggiamenti verso il tema migratorio, l'Italia rischia soltanto di isolarsi. Bisogna aver ben chiara la centralità dei soccorsi in mare e continuare, parallelamente, sui tavoli europei, nella modifica del regolamento di Dublino, proprio per responsabilizzare tutti nell’accoglienza – dice – L’Italia tuttavia non può ignorare di essere terra geograficamente e storicamente di confine e di primo approdo. Intanto, in questo momento cruciale per il nostro Paese e per l’Europa che ci guarda, continua indistintamente la cura di chi è sbarcato e di chi è ancora sulle navi».
«Sono qui in prima persona – aggiunge -dopo aver ricevuto alcune comunicazioni nella notte fra sabato e domenica. Ovviamente la Chiesa locale e i volontari si sono fatti trovare pronti per l’accoglienza, ma su alcuni punti abbiamo le mani legate rispetto a quanto detto dal governo. Le politiche migratorie sono una materia talmente delicata, che è assurdo appellarsi a cavilli, dimenticando la tutela dei diritti fondamentali delle persone in fuga», conclude l’arcivescovo.