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Giuseppe Fava, un messaggio di denuncia ancora forte dopo 35 anni

Di Redazione |

Catania – Oggi ricorre il 35° anniversario dell’omicidio di Giuseppe Fava e alle 16, da piazza Roma, promosso da “I Siciliani giovani”, muoverà un corteo contro la mafia, che raggiungerà la lapide di via Fava. Nel corso della cerimonia, l’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella, donerà un violino all’istituto comprensivo Malerba, plesso Leopardi, e, in memoria di Elena Fava, la Fondazione Giuseppe Fava donerà una viola al liceo musicale Turrisi Colonna. Alle 18, al Teatro Verga, si svolgerà un dibattito, moderato dal giornalista Mario Barresi, sul tema “Antimafia 35 anni dopo: dire, fare o sembrare”, al quale prenderanno parte Luigi Ciotti, Claudio Fava, Armando Spataro e Giovanni Maria Bellu, vincitore dell’edizione 2019 del premio nazionale di giornalismo “Giuseppe Fava – Niente altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie”.

«Ricordare Pippo #Fava, il suo impegno di giornalista e di cittadino in vita e il suo richiamo alla legalità è un dovere di tutti i catanesi – sottolinea in una nota la Cgil – Anche per questo aderiamo alla manifestazione al fianco di tante associazioni, movimenti e cittadini che hanno a cuore una lotta alla criminalità sostanziale, e perciò non formale né tantomeno ambigua». La Camera del lavoro fa quindi appello a tutti i lavoratori: «Partecipare al ricordo di un cittadino come Pippo Fava, che ha pagato con la vita, è una necessaria boccata di ossigeno democratico per noi stessi e per i più giovani».

«L’attualità del forte messaggio di denuncia di Pippo Fava resta invariata nonostante sia mutata la società e la natura della mafia, adesso poco visibile, ma non per questo meno potente e aggressiva – dichiarano i componenti della segreteria di Assostampa Catania, Daniele Lo Porto, Monica Adorno e Rossella Jannello -. Fava fu intellettuale scomodo e giornalista controcorrente, una voce allora isolata, ma che seppe scuotere dal torpore e suscitare una presa di coscienza da parte della comunità catanese e siciliana».

Anche per il vice presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, “il suo ricordo è sempre vivo nei cuori dei siciliani onesti e di coloro che lo hanno apprezzato come uomo, come giornalista coraggioso e come scrittore”. «Siamo vicini – aggiunge – al figlio Claudio e a tutti i familiari». Per il Presidente regionale dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo, “Giuseppe Fava rappresenta un modello di professionalità e coraggio». «Un esempio – osserva – per intere generazioni di cronisti. Professionisti che, nonostante la precarietà e gli attacchi di ogni genere, hanno lavorato alla ricerca di verità”. Per il Presidente della sezione catanese dell’Unci Filippo Romeo: «Il 5 gennaio a Catania è ormai una data simbolo per i giornalisti, ma anche per la società civile e per l’intera città. Ricordarla serve a rinnovare il forte impegno di Pippo Fava che, con le sue inchieste, diede fastidio alla mafia e che per questo venne assassinato. Una ricorrenza che quest’anno, alla luce di attacchi alla libertà di stampa e continue minacce alla categoria, ha un valore più importante e significativo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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