CATANIA – E’ stata caratterizzata dalla trattazione delle eccezioni preliminari la prima udienza del processo a nove consiglieri del Comune di Aci Catena indagati, a vario titolo, per falso in atto pubblico e truffa allo Stato nell’ambito di un’inchiesta su una presunta “gettonopoli”. La posizione di Giuseppe Aleo e Salvatore Leonardi è stata stralciata per difetto nelle notifiche, mentre la prima sezione del Tribunale di Catania ha disposto l’avvio del procedimento per gli altri cinque imputati: Luigi Citraro, Gianluca Grancagnolo, Venerando Sapuppo, Giuseppe Sorbello e Giuseppe Urso. Non si è presentato in udienza il Comune di Aci Catena, citato come parte lesa. Sull’opposizione dell’avvocato Giovanni Lo Faro dello studio di Enzo Mellia sulla legittimità della richiesta di costituzione di parte civile dell’associazione di consumatori Codacons l’udienza è stata aggiornata, per la decisione, al prossimo 9 marzo. Per quel giorno è previsto che i due procedimenti siano riuniti.
Dalle indagini della sezione di Pg della polizia di Stato della Procura di Catania, diretta dal vice questore Salvatore Di Bella, nate da un esposto del senatore Mario Michele Giarrusso del M5s, è emerso che alcuni consiglieri comunali, adesso indagati per truffa, risultavano contemporaneamente presenti in due commissioni, e l’alterazione dei verbali, commettendo il reato di falsità materiale, per tentare di non fare accertare le irregolarità. Riscontri dei presunti reati sono stati riscontrati nelle verifiche dei documenti cartacei e degli hard disk dei computer dei consiglieri comunali sequestrati. Nelle ipotesi di truffa le somme contestate oscillano tra i 51 e i 1.300 euro circa. Dall’inchiesta sono usciti otto dei 15 iniziali indagati la cui posizione è stata archiviata dal Gip Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo.