Gelati e granite sull’A18, Orazio e la sua “lapa” “eroi” per caso: «Ecco com’è andata»

Di Giovanni Finocchiaro / 12 Giugno 2024

«Granita cioccolato e panna. Due brioches. Quanto meno mi passa la rabbia». La scena si è consumata non certo sul lungomare di una località gettonata dai turisti nel fine settimana, bensì sull’intasatissimo tratto della Messina-Catania, sulla A18, proprio a due passi dal casello di Giarre. Un incidente, l’altro pomeriggio, ha tenuto in trappola gli automobilisti per oltre un’ora. Si sono formate code lunghe fino a 15 chilometri. Non è un’eccezione, ma amarissima routine per chi viaggia: lavori in corso, incidenti, le code del fine settimana. Ogni giorno si crea un impedimento che fa saltare i nervi a chi viaggia. Vero è che il tratto autostradale è stato rinnovato specie con i guardrail più robusti e alti, ma è anche vero che i servizi per i pendolari sono limitati alle aree di servizio. Poche, per la verità, in rapporto alla lunghezza dell’autostrada e al numero di viaggiatori.

E, allora, se a restare intrappolato nel traffico è una “lapa”, la classica motoape con a bordo un gelataio, sul deserto di asfalto può materializzarsi un’oasi. A molti, in effetti, è sembrato un miraggio, anche a Giuseppe Giardina che ha scattato la foto che pubblichiamo: «Rientravo a casa da Naxos, dove lavoro, e ho visto la motoape in piena attività di ristoro. Ci siamo fatti tutti una risata». C’è chi, oltre a sorridere, è anche sceso dall’auto per rifocillarsi. Un gelato, una granita mitigano attesa e improperi verso… ignoti.
La foto, pubblicata sul nostro sito, www.lasicilia.it ha fatto il giro del mondo. E dopo una testarda ricerca, abbiamo trovato l’“eroe” dell’autostrada, ovvero il gelataio. Orazio Patanè da quasi trent’anni s’alza alle 4 del mattino, prepara i suoi prodotti («con metodi artigianali, all’antica») e da Zafferana si sposta verso Fiumefreddo, Calatabiano e la spiaggia di Marina di Cottone: «Il lavoro è logorante – ha ammesso – ma poi si crea un rapporto di amicizia con la gente, con i clienti soprattutto. In autostrada, vero, sono rimasto fermo anche io e a lungo. A un certo punto mi son detto: inganno il tempo e mi rinfresco con le mie granite. Ero sceso per farcire una brioche con il gelato. E un paio di automobilisti, seguendo con lo sguardo le mie mosse, si sono accodati».

La frase è scattata in automatico: «Lo fa un cono pure a me? Che gusti ha?» Patanè ha risposto con garbo: «Preferisce mandorla o le servo due gusti?» Prezzi modici, ma il gelato lungo quella lingua rovente e intasatissima, lo avremmo pagato a peso d’oro. Così, in tutta sicurezza, quando la fila di auto s’è mossa, tutti sono tornati in auto.
Patanè a Fiumefreddo è più famoso del sindaco. Quando i ragazzini non hanno soldi a sufficienza per acquistare il gelato, lui chiude un occhio e accontenta chi non può permettersi un momento che diventa gioia per il palato: «Sti carusi mi fanno tenerezza. Posso negarglielo un gelatino?» Infine il commiato: «In autostrada devo andare per rientrare a casa, accadde una cosa simile 15 anni fa. Restammo fermi per ore, quella volta. Feci affaroni, 50 brioche più o meno». Speriamo non capiti più, ma se proprio qualcuno volesse approfittare, “zio” Orazio smonta dal lavoro alle cinque del pomeriggio. Non si sa mai, magari alla prossima fila qualcuno cercherà con lo sguardo la sua “lapa”.

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Pubblicato da:
Carmela Marino