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G7, polemica su chi farà gli onori di casa, da Fi no a Enzo Bianco

Di Redazione |

C’è chi vorrebbe che a fare gli onori di casa fosse il sindaco di Taormina Eligio Giardina o il sindaco di Messina Renato Accorinti. Ma ad unirli c’è il no a Enzo Bianco, il sindaco di Catania. Dopo la questione legata allo chef per le first ladies, è insomma polemica anche su chi dovrà accogliere i Grandi.

«Non sarà il sindaco della Città Metropolitana di Messina, di cui fa parte Taormina, ad aprire il G7, ma il sindaco di Catania, Enzo Bianco – ha ad esempio detto il senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti -. Uno sgambetto istituzionale al territorio messinese dietro cui potrebbe esserci la mano del Pd renziano. E’ una scelta infelice che lede l’istituzione padrone di casa». Scilipoti specifica che «non è questione di simpatie politiche e neanche di realismo politico. Anche se il sindaco di Messina e presidente della Città Metropolitana – ex provincia – di Messina è Renato Accorinti, figura controversa e secondo molti poco adeguata per il prestigioso incarico istituzionale di accogliere i maggiori leader mondiali, questo non vuol dire che possa esser sostituito nella prassi del cerimoniale. C’è in ballo qualcosa di più delle singole figure politiche, si parla infatti dell’ istituzione competente sul territorio e fino a prova contraria Taormina fa parte della città metropolitana messinese. Molte associazioni sono inoltre state escluse, tra queste molte proprio della provincia messinese, la quale ospita per intero l’evento. Una scorrettezza ai danni di una provincia che paga forse lo scotto di essere troppo distante, nella sua compagine politica, dal pensiero renziano».

No a Bianco ma sì al sindaco di Taormina Giardina arriva dal deputato di Forza Italia messinese Mariella Gullo: «Apprendo dagli organi d’informazione che il sindaco di Catania farà gli ‘onori di casà in occasione del G7: ciò rappresenta uno sgarbo istituzionale inqualificabile nei confronti del sindaco di Taormina, Eligio Giardina, e del sindaco metropolitano di Messina. Si tratta di una gaffe imperdonabile per il governo Gentiloni e per questo motivo oggi stesso presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno per conoscere le motivazione di tale scelta. Oltre ai rappresentanti istituzionali di Taormina e Messina, sono stati mortificati i messinesi che, giustamente, stanno protestando, affermando l’appartenenza di Taormina alla città metropolitana di Messina e non di Catania. Non voglio farne una questione di campanile, ma Taormina appartiene alla provincia di Messina».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA