CATANIA – O la Villa Bellini o niente. Questione che si trascina da anni, nell’assenza di un’area commerciale idonea e soprattutto vicina al “cuore” della festa, come ormai da anni richiesto dagli operatori, ad eccezione di una, che è però un giardino storico e monumentale da tutelare e salvaguardare, sul cui utilizzo si potrebbe indire un referendum tutto catanese, tra favorevoli o contrari alla realizzazione della Fiera di Sant’Agata alla Villa Bellini.
Scelta per nulla facile, con tutte le controindicazioni e polemiche annunciate nel caso di un “sì” come di un “no”, perché se da un lato c’è da tutelare un patrimonio ambientale in pieno centro storico, dall’altro c’è un’aspettativa legata alla tradizione della festa che in una fase di piena crisi può ridare un po’ d’ossigeno agli ambulanti regolari.
E d’altra parte ormai è tardi per qualsiasi altra ipotesi o soluzione alternativa, anche perché l’iter di una gara pubblica per aggiudicare l’organizzazione del tradizionale mercato in un’altra area non è stato neanche avviato dal Comune, né ci sarebbero più i tempi tecnici. Ciò perché la posizione degli operatori del commercio su area pubblica, e delle sigle che li rappresentano, è stata quest’anno ancora più decisa che in passato nell’avanzare la richiesta di sempre, e nel bocciare preventivamente una tra le tante alternative già sperimentate nel lungo “girovagare” del mercato legato alle celebrazioni agatine da un sito all’altro, tanto che a questo punto non ci sarà una vera e propria edizione della Fiera di Sant’Agata 2019, ma, forse, un mercato limitato a un minore numero di operatori, una settantina circa, come del resto avvenne lo scorso anno in via del Rotolo.
«Abbiamo richiesto un parere alla Sovrintendenza, che conosceremo nella giornata di domani, sulla possibilità di concedere a precise condizioni e con tutte le garanzie del caso un’area della Villa Bellini», spiega l’assessore alle Attività produttive Ludovico Balsamo. «Se il parere sarà favorevole, autorizzeremo un numero limitato di postazioni, per un’ottantina di stand di colore uniforme, che potranno essere allestiti solo nell’area del Piazzale della Carrozze. L’unica richiesta che ci è pervenuta prevedeva l’utilizzo della Villa Bellini, anche per questo non abbiamo preparato un bando di gara che avrebbe richiesto circa quattro mesi di tempo, nel caso di un parere favorevole della Sovrintendenza vedremo come andranno le cose, e valuteremo per l’anno prossimo la possibilità di una gara a evidenza pubblica, sempre con tutte le garanzie necessarie per un’area quale la Villa Bellini».
C’è da dire che le celebrazioni si avvicinano a grandi passi e i tempi sono ormai strettissimi, e in caso di parere favorevole da parte della Sovrintendenza, nella stessa giornata di domani o al massimo da martedì dovrebbe essere avviato l’allestimento degli stand nelle aree previste e delimitate all’interno del Piazzale delle Carrozze.
Un’eventuale Fiera di Sant’Agata in extremis alla Villa Bellini, sia pure in versione ridotta, riaprirebbe una contrapposizione “storica”, non essendo di certo una soluzione gradita alle associazioni ambientaliste, mentre da parte loro i rappresentanti degli operatori commerciali su area pubblica hanno più volte contestato, nel corso degli anni, il fatto che il “Giardino dei catanesi” sia stato negato a loro ma concesso per manifestazioni varie. Negli ultimi anni, la Fiera di Sant’Agata ha ripetutamente traslocato, di anno in anno, sperimentando una serie di alternative, da via del Rotolo all’area del porto, dal piazzale Sanzio all’ex mercato ortofrutticolo fino allo stesso corso dei Martiri, senza mai ottenere la “benedizione” dall’amata Patrona di un’area da considerare definitiva.