Un nuovo, intenso, momento di comunione, tra i devoti e Agata: in occasione della festa della donna, ieri sera, come lo scorso anno, su iniziativa del Comitato per la Festa di Sant’Agata, i Vigili del fuoco hanno deposto un mazzo di mimose sul prospetto della Cattedrale, quale omaggio per la nostra Patrona, simbolo di tutte le donne vittime di violenza, fisica e psicologica. Donne private della libertà di studiare, di mostrare il volto, donne uccise per mano di uomini che non conoscono l’amore bensì il possesso. Ma essere donna è anche gioia, vita, amore, speranza e voglia di stare insieme: un segnale di rinascita ieri nella piazza Duomo affollata da tante persone che volevano essere presenti per l’omaggio alla Santa Patrona.
“L’attualità di Agata va ricordata e celebrata sempre e sempre deve ispirare i nostri pensieri e riflessioni, in un presente oscuro che ha bisogno di luce” dice Mariella Gennarino, citando poi l’arcivescovo mons. Luigi Renna: “Quale altro migliore modello poteva avere il popolo di Catania? Non una persona debole che si lascia andare al compromesso e alla corruzione, ma una donna la cui fede è stata solida come una colonna di granito. Non una donna che alla prima difficoltà ha rinunciato alla sua coerenza, ma che è rimasta fedele, sfidando ogni avversità”. E la città, ieri, ancora una volta si è unita intorno a Sant’Agata: “questa – commenta la presidente – è la sua forza e la sua grandezza, il sapere creare unione che si rigenera, che ci fa sentire suoi figli, fratelli, sorelle, Agata non è un’icona da contemplare, ma anima, fede e amore vivi e da vivere e condividere”, dice Gennarino commossa per la grande partecipazione. Con il comitato, presenti monsignor Barbaro Scionti, il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi, numerose associazioni impegnate nel sociale. Presenza significativa dal grande valore simbolico, Giovanna Zizzo, madre di Laura Russo, vittima innocente.
Un ringraziamento speciale da parte del comitato ai Vigili del Fuoco per “disponibilità, fede, devozione”. “In quel gesto semplice, la deposizione dei fiori – dice Gennarino – c’è tanta poesia, è un momento a me particolarmente caro, che sintetizza la nostra gratitudine, ricordandoci il sacrificio, ogni anno, di centinaia di donne.