la sentenza
Fece da intermediario per ingaggiare killer: pena ridotta da 18 a 16 anni per l’ex assessore di Palagonia
Antonio Ardizzone aveva confessato e poi ritrattato di avere contattato la stidda agrigentina per far uccidere Francesco Calcagno
Riduzione di due anni rispetto alla sentenza del gup. Antonino Ardizzone è stato condannato a 16 anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania per l’accusa di concorso nell’omicidio di Francesco Calcagno avvenuto nel 2017 a Palagonia, nel Catanese.
La riforma della pena è arrivata in quanto il collegio ha ritenuto prevalenti le generiche rispetto alle aggravanti: in primo grado invece erano state valutate in maniera equivalenti. Una vicenda davvero inquietante. L’ex assessore comunale avrebbe fatto da intermediario attraverso la Stidda agrigentina per ingaggiare il killer Luigi Cassaro (già condannato). L’agguato sarebbe stato pianificato per vendicare la morte di Marco Leonardi, morto in un conflitto a fuoco in un bar avuto proprio con Calcagno nel 2016.
Il difensore Francesco Panebianco, come già fatto in udienza preliminare, ha sollecitato una perizia per determinare la capacità di intendere e di volere del suo assistito ma è stata nuovamente rigettata. Ardizzone, infatti, prima confessò ai carabinieri tutto, dicendo che aveva paura per la sua incolumità. Ma poi ritrattò. Un passo indietro tardivo perché intanto i carabinieri, coordinati all’epoca del pm Marco Bisogni (oggi togato del Csm), avevano fatto partire le indagini e trovarono tutti i riscontri a quel macabro racconto.
La Corte d’Assise d’Appello ha confermato le statuizioni civili, assistite dagli avvocati Giuseppe Marletta e Carmelo Speranza. Il difensore Panebianco annuncia già ricorso per Cassazione. Sul caso c’è un troncone sui mandanti dell’omicidio di Calcagno (fu ucciso all’interno del suo agrumeto), ma ancora non è stato spiccato nemmeno l’avviso di conclusione delle indagini.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA