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False ricette per un milione di euro con truffa all’Asp: reato prescritto

La decisione della Corte d'Appello di Catania chiude una vicenda di diversi anni fa che coinvolgeva un farmacista e un medico

Laura Distefano

02 Gennaio 2023, 12:37

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Siracusa, dal 15 giugno guardie mediche nelle località balneari

L’Asp di Catania avrebbe sborsato oltre un milione di euro di rimborsi per medicine mai richieste, ma che erano state prescritte in dodicimila ricette ritenute false dalla magistratura. Una truffa che, però, oggi non sapremo mai se è stata realmente tale, atteso che il caso si chiude con una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. 
La Corte d’Appello, I sezione penale, ha dichiarato non doversi procedere, per l’esattezza, nei confronti del farmacista Andrea Gulizia, difeso dal penalista Ignazio Danzuso, e del medico Salvatore Siroti, difeso dall’avvocato Eleonora Baratta, per l’estinzione dei reati contestati per l’avvenuta prescrizione. 
Il collegio ha revocato le statuizioni civili della sentenza impugnata (tra cui l’Asp) e ha revocato la confisca di quanto in sequestro e ne ha disposto la  restituzione. 
Ma andiamo indietro nel tempo. Nel 2017 per il medico convenzionato Asp Salvatore Siroti, di Raddusa, e il farmacista Andrea Gulizia, di Ramacca era arrivata la condanna a un anno e otto mesi da parte del Tribunale di Catania. L’accusa è precisa: «Gulizia, quale titolare dell'omonima farmacia sita in Ramacca convenzionata con l’Asp e Siroti,  quale medico convenzionato con l’Asp, avrebbero indotto in errore l’ente con artifici e raggiri consistiti nel compilare almeno dodicimila false prescrizioni mediche a firma del Siroti per farmaci non richiesti dagli apparenti beneficiari e nel presentare richieste di rimborso per i farmaci mai consegnati dalla farmacia Gulizia, così conseguendo l'ingiusto profitto di euro 1.021.283,67». 

Nelle motivazioni della condanna di primo grado si legge che «le ricette mediche a firma di Siroti e dai tabulati dei rimborsi effettuati dall’Asp a Gulizia, oltre che dalla gran parte delle dichiarazioni rese dalle diverse decine di testimoni esaminati in dibattimento, è risultata riscontrata la tesi accusatoria secondo la quale Siroti ha falsamente prescritto un numero abnorme di costosi medicinali a suoi pazienti (tutti titolari di diritto all'esenzione del ticket), tra cui suoi familiari, senza che ne avessero la necessità, con conseguente danno per l’ente di oltre un milione di euro». 
La sentenza d’appello emessa ha completamente ribaltato le cose. Ma sarà interessante leggere le motivazioni della Corte che saranno depositate tra 90 giorni.