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Etna Nord, ora c’è abbastanza neve: ok seggiovia e skilift, si può sciare

Di Francesco Vasta |

Scatta il via libera per le piste da sci sul versante nord dell’Etna. Dopo le prime notizie diffuse dalle guide vulcanologiche e dagli operatori di Piano Provenzana, è arrivata la conferma dalla pagina Facebook della società Star, che gestisce gli impianti sciistici di Linguaglossa e la funivia sul versante sud della montagna. A entrare in funzione però soltanto la seggiovia Pouchoz e lo skilift Coccinelle, zone dove l’innevamento ha raggiunto un buon livello e dove i gatti delle nevi hanno portato a termine il loro compito in maniera efficace.

Più complicata invece, come già era emerso dai primi sopralluoghi subito dopo le nevicate prima del weekend dell’Epifania, la situazione neve risalendo il versante settentrionale. Il forte vento in alta quota non avrebbe permesso la formazione di accumuli consistenti e così ampie zone di pista possono contare su uno strato di manto poco consistente. Servirà dunque ancora attendere per le piste Anfiteatro e Monte Conca mentre, tornando a quota 1800, si appresta a diventare fruibile dagli appassionati anche la la pista da sci di fondo Poiana che conduce fino al bosco dei monti Sartorius.

Sale così l’ottimismo fra gli operatori di Piano Provenzana, la stazione turistica in territorio di Linguaglossa. Nonostante l’assenza di neve a Natale e un’Epifania trascorsa in tono minore, pare profilarsi più di un mese di apertura per le sciovie salvo repentini aumenti della temperatura. Una boccata d’ossigeno per un comprensorio che sull’inverno punta tutto per recuperare terreno rispetto agli scarsi flussi di visitatori del resto dell’anno, almeno se confrontati con quelli del versante sud. A Rifugio Sapienza, in territorio di Nicolosi, la stagione sciistica è in genere meno munifica e l’innevamento spesso non è sufficiente. C’è poi l’handicap degli impianti di proprietà del Comune, praticamente abbandonati ormai dal 2016, a causa del contenzioso fra l’ente e i proprietari dei terreni su cui le strutture furono ricostruite dopo l’eruzione del 2002 senza però completare i necessari espropri. Dal gruppo Russo Morosoli, inoltre, nei giorni scorsi erano arrivate rassicurazioni sull’operatività delle stazioni invernali. Le perplessità erano, infatti, emerse a seguito dell’inchiesta della procura di Catania che ha portato ai domiciliari il patron Francesco Russo Morosoli e il direttore degli impianti di Etna nord Salvo Di Franco, braccio destro dell’imprenditore.Confortante, secondo quanto diffuso dalle autorità, dovrebbe essere anche il quadro della gestione della viabilità, sebbene non sono mancate le polemiche sulla scarsità di uomini e mezzi messi in campo dalla Città metropolitana, competente per la strada Mareneve di Etna nord e le provinciali da Zafferana e Nicolosi fino al Rifugio Sapienza. Obbligatorie le catene a bordo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA