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Escursioni sull’Etna, 12 licenze disponibili per una libera concorrenza

Di Francesco Vasta |

Servirà un’offerta da almeno 48mila euro per aggiudicarsi una delle autorizzazioni al trasporto di turisti ai crateri sommitali dell’Etna usando la pista rotabile di Piano Provenzana. Il mattone finora più concreto, in vista dell’avvio del mai sperimentato regime autorizzatorio, la Giunta di Linguaglossa lo ha posato venerdì scorso. Una delibera mette nero su bianco i punti cardine della procedura aperta per l’affidamento pluriennale di dodici autorizzazioni per compiere escursioni in jeep lungo il percorso di proprietà del Comune etneo e del vicino Comune di Castiglione di Sicilia.

Quasi sette anni dopo l’inizio della querelle sugli appalti del business per anni gestito dal gruppo Russo Morosoli, vede la luce per la seconda volta un bando ispirato alle linee guida dettate, nel 2016, dall’Autorità Antitrust a difesa della libera concorrenza sull’Etna. Il dato clou, già anticipato nelle scorse settimane, è che le autorizzazioni sono pluriennali, come finora mai registratosi dalla conclusione dell’ultimo appalto della società Star. Il primo bando autorizzatorio, varato nel 2017 e che doveva durare una sola estate, fu un fallimento che però, secondo la procura di Catania, fu determinato dalle presunte manovre illecite di cui dà conto l’inchiesta “Aetna” esplosa lo scorso dicembre. Oggi, invece, i criteri venuti fuori dall’accordo fra i sindaci Salvo Puglisi e Antonio Camarda prevedono l’affidamento per sei anni – fino al 31 dicembre 2025 – di dodici licenze da 48mila euro che, in teoria, dovrebbero contendersi più imprese di trasporto destinate a farsi concorrenza fra loro. Un toccasana, secondo l’Antitrust, che dovrebbe far calare i prezzi dei biglietti e aumentare la qualità dei servizi rispetto all’attuale scenario. Al momento, infatti, l’unica via di accesso rapido ai crateri dell’Etna è infatti la funivia sul versante sud, gestita dall’ex monopolista Russo Morosoli.

Tra le ulteriori novità si segnalano il tetto di tre corse giornaliere per mezzo, su cui si vigilerà attraverso dei tracciatori gps sulle vetture, e una deroga sul tipo di veicoli utilizzabili fino all’ottobre 2020: andranno bene anche jeep da sette posti «per poter garantire la massima partecipazione – si legge – e dare la possibilità agli operatori di poter prevedere gli investimenti» su mezzi di categoria M2g e M3g, obbligatori dal 2021. Toccherà adesso al rup Giuseppe Bartorilla redigere nel dettaglio il bando, e pazienza – fanno sapere da Linguaglossa – se la stagione escursionistica è ampiamente iniziata. Anche varando l’autorizzatorio entro agosto, come si presume, ci saranno le stagioni dal 2020 al 2025 per poter recuperare. In parallelo, andrà in porto anche l’indagine di mercato per affidare il servizio di manutenzione e controllo lungo la pista Piano Provenzana-crateri sommitali. L’altra novità è che la messa a punto del percorso sterrato verrà affidata a un impresa diversa dai detentori delle licenze. In passato era sempre stato il concessionario unico ad occuparsene, tema che ha catalizzato l’attenzione degli inquirenti in occasione del bando 2017.

Il regime autorizzatorio, va ricordato, nasce nelle more del più ampio project financing che, prima dell’inchiesta, le due amministrazioni avevano individuato come la via maestra per risolvere l’impasse sulle escursioni. La giunta Puglisi ha deliberato anche delle densissime e pesanti osservazioni al piano da 23 milioni dell’Ati Etna Alcantara mobilty, il gruppo che si era piazzato primo in graduatoria. Si prevedeva, fra le altre cose, la costruzione di una cabinovia in cambio della gestione della strada: Linguaglossa adesso vuole concedere lo sfruttamento commerciale del percorso solo ad opere completate e in cambio di 100mila euro l’anno, a regime, da pagare ai due Comuni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA