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Emergenza traffico a Catania, si spera sulla metro da Nesima e sulla ferrovia costiera

Di Pinella Leocata |

Ovvio che i «nodi» cruciali del traffico siano quelli in entrata e in uscita dalla città, soprattutto negli orari cruciali d’inizio e fine lavoro, dalle 7 alle 8,30 e dalle 19 alle 21. Se a questo si aggiunge il disastro causato dall’abbattimento del ponte del Tondo Gioeni, in una delle direttive cruciali per la città, quella da e per Misterbianco e da e per i Paesi Pedemontani, la portata del problema appare in tutta la sua evidenza.

Eppure l’assessore comunale al Traffico Saro D’Agata e il comandante dei vigili urbani generale Pietro Belfiore si dicono ottimisti. A loro avviso la mobilità è migliorata, almeno in centro, e ne sarebbe testimonianza anche il periodo natalizio quando il traffico è impazzito soltanto alcuni giorni e non per un lungo periodo, come negli anni passati. Ma la fiducia è riposta soprattutto nella prossima realizzazione di nuove infrastrutture volte a scoraggiare l’ingresso delle auto private in centro grazie ai servizi di trasporto pubblici alternativi.

Essenziale, in questa prospettiva, è innanzitutto la realizzazione del nuovo tratto della metropolitana Nesima-Borgo previsto per giugno. Chi viene dalla direttrice Adrano-Paternò-Misterbianco potrà lasciare l’auto nel grande parcheggio scambiatore previsto a Nesima e da lì prendere la metro per arrivare in centro. Non solo. Ferrovie dello Stato stanno lavorando ad un progetto volto all’utilizzo, per il traffico urbano, della linea ferrata lunga la costa cosicché si potrà arrivare alla stazione, e da qui in centro, partendo da Giarre-Acireale-Acicastello. Un progetto che dovrebbe diventare operativo in pochi mesi

L’amministrazione conta anche sulla realizzazione del nuovo tratto di strada che da via Caronda consentirà di attraversare via Vincenzo Giuffrida servendosi del sottopasso di via Castorina-Giuffrida che sboccherà all’altezza dell’istituto dei salesiani. Questa via dovrebbe alleggerire del 10% il traffico del Tondo Gioeni.

Ancora. L’assessore D’Agata fa presente che verrà incrementato il servizio dei bus veloci da Barriera al centro e che è stato migliorato il servizio Librino-express diversificando il percorso in modo da includere le scuole superiori del quartiere e il loro collegamento con il centro di città. Più difficile, invece, potenziare il servizio bus da viale Mario Rapisardi a Corso Italia. A suo avviso, inoltre, dovrebbero essere utilizzati meglio i parcheggi già esistenti all’esterno del centro, a partire da quello di viale Raffaello Sanzio da dove si può raggiungere il centro prendendo, dopo una scarpinata, la metropolitana alla fermata di Corso delle Province.

Va detto, inoltre, che, per la prima volta, il Comune sta lavorando all’elaborazione del «piano urbano di mobilità sostenibile» relativo all’area cononurbata e non solo a Catania città, come prevede il «Piano generale del traffico». Si parte con lo studio del territorio e delle interconnessioni tra Barriera, Gravina, Misterbianco, San Pietro Clarenza e San Giovanni Galermo, studio finora mai fatto perché non obbligatorio. Già da qualche settimana vi lavora un gruppo intersettoriale con la collaborazione dell’Università come organo scientifico. Alla luce dei risultati sarà elaborata una strategia per il traffico di area vasta ed elaborato un piano cui i vari Comuni dovranno attenersi.

Infine una curiosità. La sperimentazione del car sharing a Catania – con il suo parco di 280 auto e 20 moto – non ha dato risultati rilevanti per il traffico cittadino, perché i catanesi diffidano, perché non sono tecnologici, ma soprattutto perché le zone a traffico limitato sono poche e dunque viene a mancare la necessità di fare ricorso a questo strumento, come avviene, invece, a Roma e a Milano. Per non dire delle piste ciclabili che, incluse le corsie degli autobus – quelle autorizzate perché non troppo pericolose – si snodano per soli 10 chilometri.

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