Catania
Donne del Vino, sull’Etna la convention nazionale?
Le Donne del vino di Sicilia, candidano l’Isola, ed in particolare il territorio dell’Etna, come sede della prossima convention nazionale dell’Associazione. Una proposta che rappresenta non solo la voglia di dare visibilità alla Sicilia del vino, ma di dimostrare la capacità di “fare squadra” delle donne pur in un contesto di competizione, visto che ognuna di loro è impegnata nella proprie realtà imprenditoriali.
La richiesta per fare dell’Etna il territorio “vocato” alla convention nazionale, è appena stata inviata al direttivo nazionale (presieduto da Donatella Cinelli Colombini) dalla neo delegata regionale Roberta Urso. Le socie del versante orientale della Sicilia sono già in fibrillazione, ma tutto il movimento delle Donne del Vino è pronto a rimboccarsi le maniche per far sì che la proposta vada in porto.
«Abbiamo pensato all’Etna perché è il territorio di maggiore appeal in questo momento – dice Roberta Urso – un vulcano attivo sul quale si producono vini dalle caratteristiche uniche, ha una capacità attrattiva enorme. Il tema che abbiamo proposto è l’enoturismo e ci muoveremo nel solco del fil rouge “Donne, vino e design”, che poi è il tema scelto dall’Associazione nazionale per il 2019. Noi partiremo dall’esempio delle belle cantine, anche architettonicamente parlando, che le Donne del Vino guidano sull’Etna e che sono state realizzate secondo criteri di sostenibilità a basso impatto ambientale».
La proposta della convention nazionale sull’Etna (il periodo dovrebbe essere intorno alla metà di giugno ndr) è solo uno dei progetti buttati giù nei giorni scorsi dal nuovo direttivo regionale dell’Associazione che punta innanzitutto alla comunicazione per raccontare un territorio – quello della Sicilia vitivinicola – che ha fatto passi da gigante sul piano della qualità ormai riconosciuta da tutti gli stakeholder del settore, ma che deve ancora crescere sul piano della “narrazione”. Non per niente sulla pagina Facebook dell’Associazione verranno pubblicati tre post a settimana sul tema: “Io e il mio territorio”, un canale diretto fra chi si sporca le mani in cantina o in vigna, e chi vuole saperne di più sulla bottiglia di vino che trova sugli scaffali di supermercati ed enoteche. «La Sicilia è fatta di territori diversi – spiega Urso – che rappresentano ognuna di noi e dalla cui descrizione possono nascere storie belle e interessanti da raccontare. In questo modo si potrà conoscere l’impegno quotidiano di chi lavora nelle cantine, nel vigneto, oppure si potrà accedere a notizie di tipo gastronomico, naturalistico, culturale».
I tipici terrazzamenti dell’Etna
L’Associazione Donne del Vino conta produttrici, enologhe, agronome, manager, ruoli, a volte, racchiusi tutti nella stessa persona. «Vorrei che la mia presenza facesse da collante fra tutte queste professionalità – si augura Roberta Urso -. Oggi tra le donne del vino c’è stato un cambiamento rispetto ai ruoli tradizionali delle donne in questo settore. Non più solo compiti di rappresentanza, ma ruoli manageriali a tutti i livelli sempre più riconosciuti, e noi vorremmo che emergesse proprio questa capacità del “fare” delle donne con l’unico obiettivo di promuovere il territorio. A questo proposito, per la prima volta entreranno nel direttivo, due giornaliste, Maria Antonietta Pioppo e Giusy Messina, sono state scelte due vice delegate nella Sicilia orientale che avranno un importante ruolo di coordinamento e supporto, Stefania Busà e Flora Mondello, mentre la giovane socia Federica Fina si occuperà dei social e della comunicazione sul web. Insomma, la squadra è forte. sentirete parlare di noi».
Il prossimo appuntamento ufficiale – in attesa della decisione del direttivo nazionale sulla convention sull’Etna – sarà la festa delle Donne del Vino prevista dall’8 al 10 marzo, un evento diffuso che si realizza in diverse regioni d’Italia e che coinvolge cantine, ristoranti, enoteche, musei. In Sicilia le Donne del Vino hanno pensato a due eventi, uno in Sicilia orientale (luogo da scegliere), l’altro in quella occidentale (Marsala) che si dovrebbero svolgere sabato 2 marzo, nel weekend che precede la festa a livello nazionale.
La pagina Facebook della delegazione regionale dell’Associazione Donne del Vino
Passione, energie, voglia di fare e idee non mancano alle Donne del Vino di Sicilia che tengono la barra dritta sulla collaborazione. «Dobbiamo fare networking tra di noi – spiega la delegata regionale – nella consapevolezza che è solo quando ci relazioniamo che possiamo ambire a traguardi importanti. Fermo restando che ognuno di noi ha già un programma di accoglienza ed ospitalità in cantina, abbiamo pensato di creare un enotour dal titolo “Sicilia: terra, fuoco, mare; nell’unicità la diversità” mettendo a sistema i reciproci programmi e comunicati su web e social».
In Sicilia, le Donne del Vino sono 17. La delegata regionale dell’Associazione Donne del Vino è Roberta Urso, Pr manager di Cantine Settesoli. Delle “Donne del Vino” di Sicilia fanno parte anche Vinzia Novara Di Gaetano, Francesca Planeta, Giovanna Caruso, Marzia Gallo, Silvana Raniolo, Francesca Curto, Mariangela Cambria, Stefania Busà, Samantha Di Laura, Lilly Fazio, Flora Mondello, Josè Rallo, Federica Fina e Valentina Nicodemo. Entreranno a farne parte Irene Di Gaetano, Marisa Leo, Lorenza Scianna, Anna Maria Sala, Maria Antonietta Pioppo e Giusy Messina, Arianna Vitale ed Antonietta Azzaro.
L’Associazione Donne del Vino è nata nel 1988, oggi conta 800 socie in tutt’Italia ed è la più grande associazione femminile mondiale del settore enologico, presieduta a livello nazionale da Donatella Cinelli Colombini, senese, produttrice di Brunello e titolare di un’azienda vitivinicola tutta al femminile.
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